Visualizzazioni totali

sabato 18 maggio 2013

Abusi sui bambini: La Scuola pubblica ha saputo reagire


Pensavamo che dopo il rumoroso caso di Rignano Flaminio, oggetto di un lunghissimo processo giudiziario, sarebbe stato difficile imbattersi in un'altra grave situazione che riguarda una scuola materna pubblica. Invece è accaduto. In una scuola romana alcuni bambini sono stati maltrattati da una maestra di 63 anni. Una maestra che era sulla soglia del pensionamento dopo 40 anni di servizio.

Non ci soffermiamo qui sui particolari bruttissimi del comportamento violento di una maestra contro i bambini di una scuola dell'infanzia. Particolari che sono descritti sui giornali da chi ha presumibilmente visto i filmati delle telecamere installate dalla polizia. 

Sarebbe oltremodo scontato ipotizzare una probabile scarsa competenza professionale della persona preposta al coordinamento di quel servizio scolastico che avrebbe dovuto vigilare e prendere provvedimenti cautelativi. 

Qui vogliamo far risaltare qualcosa che, altrimenti, passerebbe in secondo piano: l'onda di protezione a favore di quei bambini che è stata sollevata dal personale interno alla scuola. 
In particolare, è stata la denuncia di una collaboratrice scolastica, e quella contestuale di un'insegnante, a far intervenire le forze dell'ordine con un sistema di telecamere nascoste. Ciò ha consentito di fermare metodi utilizzati da una maestra che avrebbero potuto lasciare un segno permanente nella psiche di piccoli innocenti.
Grazie quindi ai collaboratori scolastici di quella scuola pubblica, la tenuta etica dell'istituzione di cura dei bambini è stata sottratta ad una deriva pericolosa, in un contesto in cui alcuni genitori erano incolpevolmente ignari e/o distratti mentre altri erano addirittura grati e riconoscenti alla maestra arrestata. 
Questa premessa ci spinge ad evidenziare che nonostante sia carente il sistema complessivo di controllo, di aggiornamento, di supporto e supervisione del personale, nonostante sia un pò smagliata la rete tra scuole, enti locali, servizi sociali, ufficio scolastico, ministero e Asl, la la gran parte dei lavoratori della scuola riesce a calarsi pienamente nel proprio ruolo di servizio alla collettività. E questo senso del dovere non è stato mai scalfito dalla scarsa attenzione del ministero dell'istruzione. Ricordiamo che in Italia migliaia di supplenti, puntuali e precisi nel loro lavoro, rimangono senza stipendio per mesi e mesi.
Nel concludere, riproponiamo, come ulteriore elemento di riflessione, un episodio di natura diversa verificatosi in una scuola qualche anno fa. Non si tratta di un episodio molto grave e non ha avuto eco sulla stampa ma potrebbe essere utile la lettura.  Questo è il link .

mercoledì 15 maggio 2013

Scuole multate dal Fisco per i ritardi degli stipendi ai supplenti. Sindacati in panne


E' forse un caso unico al mondo ma è sintomatico di un singolare scollamento nella Pubblica Amministrazione del nostro paese.
L'Agenzia delle entrate è a caccia di quei dirigenti e direttori scolastici che dal 2008 ad oggi non hanno regolarmente versato gli oneri fiscali relativi agli stipendi dei supplenti temporanei. Danno all'erario e conseguente multa ad personam.
Un settore della Pubblica Amministrazione fa la multa ai responsabili di un altro settore della Pubblica Amministrazione. Anomalia tutta italiana.
Sono diversi anni che si protrae l'insana abitudine tragicomica dei "pagherò" utilizzata da molte scuole insolventi verso i precari, verso l'Inps e verso il Fisco.
I ritardi sono continuati anche dopo dicembre 2012 nonostante da quel mese i pagamenti delle supplenze temporanee vengano effettuate direttamente dal Tesoro su comunicazione dei dati stipendiali da parte degli istituti scolastici. Ma le scuole dispongono di un budget predefinito. Quando, come spesso accade, esso viene superato, i fondi disponibili devono essere integrati dal Ministero dell'Istruzione.
Succede quindi che migliaia di docenti, amministrativi e collaboratori scolastici, inseriti nelle graduatorie d'istituto svolgono incarichi di supplenza e vengono retribuiti anche con ritardi fino a sei mesi. Allo stesso modo, vengono versati in ritardo i contributi previdenziali e gli oneri fiscali legati alle buste paga. Ritardi che violano una legge dello Stato.

Ritardi insostenibili per tutti i supplenti che anticipano spese di viaggio, di affitto ed hanno una famiglia di mantenere. Simone, un precario della scuola scrive sul blog dei supplenti senza stipendio: "farsi prestare i soldi dai propri genitori per andare a lavorare è veramente frustrante e nauseante nonostante io abbia lavorato sempre"
Alcune grandi organizzazioni sindacali sono scese in campo ieri per difendere i dirigenti e i direttori scolastici dalle multe del Fisco e chiedono al ministro dell'istruzione un provvedimento di legge che annulli ogni sanzione. Sappiamo che molti dirigenti scolastici e direttori amministrativi sono comunque tutelati da una polizza assicurativa personale contro inconvenienti di questo genere.

Fanno bene i sindacati a tutelare i dirigenti loro iscritti che hanno maggiore forza contrattuale e di tesseramento rispetto a umili supplenti, ma viene spontaneo chiedersi: perché si usano due pesi e due misure?
In base alla loro "mission statutaria", le organizzazioni di tutela non dovrebbero avere a cuore migliaia di precari lesi nel loro diritto costituzionale alla regolare retribuzione?


Domenico Ciardulli

lunedì 13 maggio 2013

Supplenti temporanei: nessuna luce in fondo al tunnel...


Angelo Siani
Aggiorno la mia situazione: ho controllato oggi su NOIPA. Pronto cedolino di maggio ma niente arretrati (ottobre, novembre, dicembre 2012). Ho inviato PEC alla rts di Salerno. Vedremo cosa risponderanno. La mia sede di servizio è ITC "R.Pucci" di Nocera Superiore (SA) sede distaccata dell'ITC "R.Pucci" - Nocera Inferiore (SA)


Nicola Varvazzo

Ancora nessun accredito del mio stipendio da gennaio non ho percepito 1 euro sono seriamente preoccupato e indignato (supplente temporaneo Caserta)

Rossana Tringali
niente stipendio....niente soldi per recarmi a lavoro....cosa faccio mi licenzio????



Ramona Pastore
.........ANCORA SENZA STIPENDIO E NESSUNO MI DA' RISPOSTE....LA SCUOLA MI HA DETTO A DENTI STRETTI "DENUNCIALI"....MA CHI PRECISAMENTE E DOVE????? PER ORA HO CHIESTO ALLA SCUOLA UN FOGLIO TIMBRATO DA LORO DOVE MI DICHIARANO CHE NON MI SONO STATI ACCREDITATI GLI STIPENDI PERCHE' IL MINISTERO NON PAGA....."NON CI SONO SOLDI".......SIGNORI MINISTRI ADESSO VI DOVETE TOGLIERE DEI SOLDI DAL VOSTRO STIPENDIO E DARCI I NOSTRI SOLDI

Giovanna Ramondino 
È una vergogna " all' italiana " tagliano sulla cultura e le fondamenta dei nostri figli dove nello stesso paese troviamo stipendi esagerati, pensioni date a politici di nemmeno 40anni e viceversa gente che nn cura la salute fisica perché non ha soldi.

Margherita Graziani
Poche risorse e le pagano a sorteggio, nella mia scuola è uscita la lettera "O" io sono G...alla prossima estrazione del lotto! 

Davide Cinalli
E comunque al di là dei casi specifici mi pare che in Italia circoli una vaga confusione tra flessibilità (ovvero capacità di adeguarsi al mutamento) e precarietà (ovvero capacità di accettare il declino)