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venerdì 20 settembre 2013

Schegge di bestialità negli uffici dello Stato..

Natalia è una maestra della zona dei Castelli Romani che non ha ancora ricevuto gli stipendi di maggio e di giugno 2013 dalla Scuola elementare "Villa Sciarra" di Frascati e ci ha scritto sul gruppo facebook "Supplenti della Scuola per la qualità e dignità del lavoro" quanto segue: "chiamo il 06 5849.1 (Miur ndr) e la signora mi dice: "Ma se la Scuola non ha fondi e il Ministero anche, ma lei come può pretendere che le paghino gli stipendi scusi ??? Che vuole che le dica? E' inutile che chiama lo vuole capire???" 
Giustamente Natalia è rimasta senza parole e non ha potuto fare altro che condividere sul social network questa terrificante esperienza con i colleghi e le colleghe, ricevendo in risposta molta solidarietà.
Altre storie come quella di Ivana che non ha ricevuto nè la disoccupazione dall'Inps nè lo stipendio di aprile e maggio 2013 dall'Istituto tecnico Agrario di Sassari.
Oppure Michela che aspetta ancora la mensilità di marzo 2013. O addirittura c'è Simona, disperata, che aspetta la mensilità di novembre 2012 dall'Istituto Caio Plinio Secondo di Como.

Intanto vi sono molti uffici Inps (ad esempio Roma Aurelio) che dovrebbero dare una risposta sulle richieste di Aspi (Assegno sociale per l'Impiego, prima chiamata indennità di disoccupazione).
Ma accade che il servizio "INPSrisponde" non risponde, pur interpellato più volte: "la domanda è stata smistata alla sede di competenza" "nessuna risposta".
Supplenti che aspettano dal 14 giugno 2013 una prestazione di sostegno al reddito ma che al momento, a distanza di tre mesi dalla cessazione del lavoro, sono rimasti completamente ignorati dall'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

La fotografia schizofrenica di un'Italia che, da una parte, litiga sul governo e sugli equilibri dei partiti, mentre dall'altra c'è una quotidianità di persone laboriose completamente ignorate, se non addirittura derise, da una masnada di incompetenti che siedono in alcuni uffici dello Stato.

Chiediamo al Ministro del Lavoro che dia la sveglia sull'ASPI a tutti gli Uffici Inps, al Ministro dell'Economia  che cessi la telenovela tra Inps e Tesoro sui dati emens (per il calcolo dell'Aspi) e al Ministro del dell'Istruzione che siano immediatamente sbloccati i fondi per pagare le mensilità arretrate e le ferie non godute ai supplenti della Scuola.


Gruppo fb  "Supplenti della Scuola per la qualità e dignità del lavoro"



domenica 15 settembre 2013

Quando i presidi spadroneggiano sui collaboratori scolastici

Capita che ai collaboratori scolastici vengano richieste prestazioni alquanto originali. Leggiamo sul sito orizzonte scuola che alla collega Giuliana il dirigente scolastico abbia chiesto di prestare servizio in una chiesa per un concerto di Natale. Trasportare materiale e, il giorno dopo, pulizia della chiesa.
Ovviamente, a nostro avviso, sono richieste fuori della "grazia di Dio" perché, oltre a confliggere con le normative sulla sicurezza e oltre ad essere scoperta di assicurazione, questa imposizione del dirigente scolastico cozza con il Contratto Nazionale della Scuola.
Riportiamo di seguito i compiti del collaboratore scolastico:
“Area A
Esegue, nell’ambito di specifiche istruzioni e con responsabilità connessa alla corretta esecuzione del proprio lavoro, attività caratterizzata da procedure ben definite che richiedono preparazione non specialistica. E’ addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni, nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche e durante la ricreazione, e del pubblico; di pulizia dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi; di vigilanza sugli alunni, compresa l’ordinaria vigilanza e l’assistenza necessaria durante il pasto nelle mense scolastiche, di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici, di collaborazione con i docenti. Presta ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell’uscita da esse, nonché nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale anche con riferimento alle attività previste dall’art.47”. L’art. 47 prevede che i compiti del personale A.T.A. sono costituiti:
a) dalle attività e mansioni espressamente previste dall’area di appartenenza;
b) da incarichi specifici che, nei limiti delle disponibilità e nell’ambito dei profili professionali, comportano l’assunzione di responsabilità ulteriori, e dallo svolgimento di compiti di particolare responsabilità, rischio o disagio, necessari per la realizzazione del piano dell’offerta formativa, come descritto dal piano delle attività.
Commenta così la faccenda Paolo Pizzo di orizzontescuola:
"È utile altresì ricordare che già il precedente CCNL/2003 non riportava più alcune mansioni che erano previste dal CCNL/1999. Pertanto, solo quelle dell’attuale CCNL sono in vigore (sopra riportate). Ogni altra attività deve essere non solo prevista e retribuita, ma anche accettata dal personale perché appunto non obbligatoria.
Ogni incarico specifico non può infatti essere imposto. Mi pare inoltre che il “trasporto degli strumenti” e pulire la Chiesa non rientri nel tuo “profilo professionale”.