Lo sblocco delle assunzioni di personale non docente della scuola probabilmente non sarà scongiurato dallo sciopero delle attività aggiuntive degli ATA e nemmeno dall'assemblea sindacale unitaria dell'11 settembre.
Il Gruppo fb "Supplenti della Scuola per la Qualità e Dignità del Lavoro" ha pubblicato e inviato agli organi di stampa la seguente proposta tecnica che rivolge al Governo e ai sindacati per evitare il rischio caos supplenze ad inizio anno scolastico.
Il Gruppo fb "Supplenti della Scuola per la Qualità e Dignità del Lavoro" ha pubblicato e inviato agli organi di stampa la seguente proposta tecnica che rivolge al Governo e ai sindacati per evitare il rischio caos supplenze ad inizio anno scolastico.
Lo stesso Gruppo ha deciso di mettere in atto una forma di protesta già sperimentata il 7 gennaio 2014. Fu allora che ognuno/a di noi a casa propria si è scattato una foto corredata di cartello esplicativo efficace. Le oltre 100 immagini di allora hanno costretto la RAI a parlarne e il Miur a sbloccare i pagamenti degli stipendi.
Anche oggi stiamo costruendo la nuova galleria fotografica creativa. Sono già oltre cento le persone che hanno aderito al "selfie per i diritti degli ATA precari.
Da domenica 23 agosto al 30 settembre i vari profili professionali della scuola, compresi docenti in segno di solidarietà, si scatteranno una foto e la invieranno alla seguente pagina facebook:
Alcune delle frasi suggerite:
"La UE ve l'ha ordinato ogni ATA va stabilizzato"
"Non potete lasciare fuori, amministrativi e collaboratori"
"Sono da anni ATA supplente, il mio diritto è ormai evidente"
"Assumete gli ATA precari o saranno c... amari"
"La storia delle province, proprio non ci convince"
"Renzi, Giannini e Faraone, la Scuola non è un campo di pallone"
"Siamo sfruttati e munti, gli ATA precari vanno assunti"
"Ogni graduatoria va esaurita, c'è chi lavora da una vita"
"Il decreto Carrozza l'ha stabilito, il piano assunzioni va proseguito"
e via dicendo
Questa la galleria fotografica organizzata il 7 gennaio 2014
Nessun commento:
Posta un commento
Dicci cosa hai fatto per diffondere il documento