Visualizzazioni totali

venerdì 3 maggio 2013

Io lavoro a scuola, faccio l'insegnante...


Vi copio e incollo un articolo molto interessante da un sito interessante: 
Io non lavoro in fabbrica o in azienda. Né in quelle “tradizionali” né in quelle “nuove”, che poi sono tutte fabbriche di precari. Io lavoro a scuola. Faccio l’insegnante.
Come si fa a fare il rating della scuola, mi sono chiesto? Per alcuni, la scuola non è neanche un luogo di lavoro duro, di quelli in cui grondi sudore e ti sporchi le mani. È il luogo del sapere, della cultura, della formazione e di altre belle parole dai significati alti.
Mi chiedo però se qualcuno sa come funziona la scuola oggi. Se sa cioè che le scuole sono libere di “affittare” forza-lavoro (leggi insegnanti) per qualche settimana e se ti va bene per qualche mese per poi rispedirti a casa, in attesa di una nuova chiamata. Io ho 32 anni e insegno matematica. Ed è una fortuna per un precario della scuola, perché gli abilitati in matematica sono pochissimi e quindi è più probabile che chi come me non è abilitato venga chiamato per delle supplenze.
Per caso ho scoperto che un istituto professionale della zona aveva esaurito le graduatorie di matematica e aveva urgente bisogno di un insegnante di matematica. È la mia occasione, mi sono detto.
Mi sono presentato a scuola e mi hanno fatto un contratto fino al 10 giugno, l’ultimo giorno di scuola. Sì, ma io dovevo fare gli scrutini e, avendo una classe dell’ultimo anno, anche gli esami di maturità. Ma se la scuola ti fa un contratto fino al 10 giugno loro risparmiano soldi, anche su una serie di imposte.
E così sei costretto a fare lavoro extra senza un contratto, perché la legge prevede che se tu porti una classe fino all’ultimo giorno di scuola poi devi fare gli scrutini. Altrimenti ti arriva la polizia a casa! Praticamente fai una specie di favore alla scuola!
Senza contare poi che con i ragazzi stabilisci un legame e, in particolare, in una scuola difficile come può essere un professionale.
E l’insegnamento a intermittenza che sta diventando la regola nella scuola è un danno per i ragazzi e per gli insegnanti, che ogni tot di mesi si trovano a dover stabilire un nuovo rapporto formativo ed educativo. Perché se il lavoro è precario, lo è anche il servizio!

Nessun commento:

Posta un commento

Dicci cosa hai fatto per diffondere il documento