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venerdì 1 novembre 2013

Per noi Supplenti la "Lectio magistralis" di Alain Touraine sulla Resistenza etica...

Care e cari colleghe e colleghi del mondo della Scuola, oggi il nostro gruppo Facebook festeggia doppiamente: la Festa del 1° novembre ma, soprattutto, la Festa dei 1000 iscritti.
Un traguardo raggiunto oggi, proprio come avevamo previsto!
Il gruppo "Supplenti della Scuola per la qualità è dignità del lavoro" rimane unico nel suo genere perché ambisce a superare gli steccati corporativi basati sul ruolo e intende riunire in maniera solidale i vari profili dei supplenti sulla tutela dei diritti e sulla qualità del lavoro in un'atmosfera di mutua collaborazione.
Tanto ci ha gratificato la miriade di riconoscimenti, parole di gratitudine, la condivisione di stati d'animo che hanno finalmente fatto superare a molti di noi quella sensazione di solitudine e d'impotenza di fronte alla compressione quotidiana dei diritti, di fronte alla selvaggia burocrazia ministeriale e ai continui rimpalli di responsabilità.
In tanti siamo riusciti a testimoniare apertamente le nostre difficoltà i ritardi e le inadempienze dei vari istituti e degli uffici della ragioneria territoriale. In molti abbiamo superato il timore illogico delle ritorsioni.
I Comunicati Stampa, il prezioso supporto mediatico di  "Orizzontescuola" "Aetnanet" e altre testate online ci hanno fatto crescere.
Ma soprattutto è cresciuto nel nostro gruppo il cosiddetto "Empowerment" individuale, la consapevolezza che si possa intervenire efficacemente, anche da soli nella propria realtà lavorativa, e insieme con il gruppo, per risolvere situazioni ingiuste di lesione dei diritti che procurano sofferenza.
Festeggiamo questa giornata con la riflessione che segue, gustando le parole di un sociologo ottuagenario che sembra riferirsi anche a noi e alle motivazioni per le quali oggi stiamo qui in MILLE.

"SIAMO TUTTI SOLI COME ATTORI DI UN TEATRO VUOTO"
"Siamo tutti soli come attori in un teatro vuoto", lo scrive il sociologo francese Alain Touraine, 88 anni, nel suo ultimo saggio.
A beneficio dei colleghi che quotidianamente si trovano a fronteggiare situazioni ingiuste di lesione dei propri diritti, riportiamo il punto di vista di Touraine, maturato dopo cinquanta anni di ricerche sociali ed espresso in una recente intervista rilasciata al giornalista Fabio Gambaro de "La Repubblica":

 "A partire dagli anni Sessanta abbiamo assistito al progressivo declino del capitalismo industriale, dato che una parte sempre più importante dei capitali disponibili hanno smesso di avere una funzione economica. Ha prevalso il capitalismo finanziario e speculativo, che sottrae capitali agli investimenti produttivi. 
Questa trasformazione del capitalismo ha svuotato di senso tutte le categorie politico-sociali con cui eravamo abituati a pensare la società contemporanea. Siamo entrati così in un'epoca post-sociale... oggi tutte le categorie e le istituzioni sociali che ci aiutavano a pensare e costruire la società - Stato, nazione, democrazia, classe, famiglia - sono diventate inutilizzabili.... Occorre trovarne di nuove. In particolare interessandosi alle categorie del soggetto autocosciente. Nella società della riflessività il soggetto occupa una posizione centrale. In passato il sociale era fondato sull'idea della relazione all'altro, oggi occorre riconoscere la priorità della relazione a se stessi.. Essa è fondamentale creativa e dà un senso alla realtà.. Per questa strada, l'individuo può ridiventare un attore sociale. Non più passando dal sociale, dalla politica o dalla religione, ma passando da se stesso, in quanto soggetto... E quando si parla di soggetto si parla di diritti. La fine delle vecchie categorie ha lasciato il vuoto. Siamo come in un teatro dove il pubblico osserva una scena senza attori. Occorre che ogni singolo spettatore si faccia carico della scena rivolgendosi a se stesso e agli altri spettatori. E al centro della sua riflessione devono esserci i diritti fondamentali, perché i diritti costituiscono il sociale.. l'indignazione non basta. Oggi occorre ripartire dai diritti e dalla loro difesa, come già avviene in molte parti del mondo. E come fa il nuovo Papa che sembra adottare volentieri il vocabolario dell'etica. Hanna Harendt ha sottolineato il diritto di avere dei diritti. Io aggiungo che i diritti stanno al di sopra delle leggi. 
La questione dei diritti è fondamentale per ripensare la società, la libertà, l'uguaglianza, ma anche il diritto alla dignità che impedisce che il corpo umano possa essere venduto come una merce. 
La loro difesa ricrea dei legami sociali... la contrapposizione (tra etica e politica ndr) oggi è necessaria, dato che quella che chiamiamo "politica" è ormai un realtà molto degradata e travisata. Il carattere nobile dell'azione politica può rinascere solo dall'etica... Secondo me il solo scopo importante e nobile della politica è quello di favorire la nascita di nuovi attori sociali. E ciò non è possibile senza passare attraverso il soggetto e i suoi diritti. Solo così si ricrea il sociale.... Le istituzioni da sole, senza gli attori che le animano, non possono funzionare. Per questo occorre trasformare gli individui in soggetti capaci di essere degli attori postsociali. E' un compito urgente, perchè oggi le convinzioni democratiche mi sembrano sempre meno diffuse".

BUON 1° NOVEMBRE E BUON FINE SETTIMANA A TUTTE E TUTTI !