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sabato 14 dicembre 2013

Pasticcio ASPI: L'INPS paga la disoccupazione ai supplenti che lavorano...

Il MIUR non assegna tutti i fondi necessari per pagare i supplenti che rimangono senza stipendio a Natale, Alcuni uffici ex INPDAP impiegano anche 9 mesi per liquidare il TFR, Uffici INPS che ritardano a pagare l'Aspi e miniaspi ai disoccupati e uffici INPS che accreditano generosamente l'indennità di disoccupazione a supplenti che hanno un contratto di lavoro in essere.
Cosa sta succedendo nel mondo della Scuola e della Previdenza? L'Inps vuole soccorrere i precari per il ritardo negli stipendi? Oppure, cosa più probabile, questa riforma previdenziale che ha dato vita all'ASPI ha mandato in Tilt il sistema di comunicazione tra Scuole, Centri per l'Impiego e gli Uffici periferici dell'Istituto di Previdenza? Verrebbe da dire "che pasticciaccio questa benedetta ASPI!".

Partiamo con un esempio: l'insegnante Concetta sul Gruppo facebook dei "Supplenti della Scuola per la qualità e dignità del lavoro" scrive quanto segue:
"Buonasera a tutti i colleghi, volevo un aiuto da qualcuno di voi, continuo a ricevere l'indennità di disoccupazione dall'Inps, nonostante le varie comunicazioni, tramite posta certificata, numero verde, modello , ecc...Ho appena richiamato il n. verde e l'operatore si è stupito di tutte le comunicazioni da me fatte. Vi chiedo come mi devo comportare, oltre che andare alla sede di competenza? Ma la scuola non comunica la presa di servizio? Grazie per l'aiuto"

Le fa eco Rosamaria, insegnante di Scuola dell'Infanzia: "Anch'io sono nelle tue stesse condizioni.."

Le fa eco Rosita, collaboratrice scolastica:
"io ci sono passata ... nonostante le mie tempestive comunicazioni all'inps, mi sono state accreditate somme che non mi spettavano. Io sono andata personalmente nella sede di competenza e ho fatto un sollecito. Dopo un mesetto mi è arrivato un bollettino per effettuare il rimborso delle somme in eccesso percepite ( potevo anche dilazionarle), ... ciao e armati di santa pazienza !!!!"

E così si viene a sapere di altri supplenti che i casi sono tanti e qui non li trascriviamo tutti....

Interpellato, l'avvocato che collabora con il gruppo dei supplenti ha espresso il seguente parere:
"mi permetto di intervenire dicendole che..... l'istituto recupererà le somme quando si avvedrà dell'indebita prestazione. le somme in ogni caso non potranno essere gravate da interessi (previsti solo quando l'indebito sia stato determinato da un comportamento doloso dell'interessato, ma non è il suo caso), quindi le consiglio di tenerli in banca fin quando l'Inps non opererà la trattenuta. il credito dell'Inps è soggetto ad ordinaria prescrizione decennale, per cui se non dovesse recuperarli nei prossimi dieci anni potrà serenamente considerarlo un dono della previdenza.

Potrebbe però rimanere un problema dal punto di vista fiscale che si ritorce contro il supplente? Un vero e proprio groviglio sul reddito come rileva Giorgia, assistente amministrativa:
"Intanto il dipendente riceve l'indennità e dovrà dichiararla nel prossimo 730 o Unico, essendo considerato un provento soggetto all'irpef, e sarà soggetta anche a conguaglio fiscale ed aumenterà, quindi, la progressione dell'aliquota. In pratica, il dipendente pagherà tra pochi mesi un conguaglio per soldi che ha ricevuto e che sicuramente dovrà rimborsare.. Se non avrà un rapporto di lavoro su cui l'inps potrà rivalersi (con trattenuta stipendiale) avrà un bollettino postale con cui provvedere al versamento…. e l'Irpef versata? Non so se sono stata chiara ma la mia sensazione è che in ogni caso il dipendente ci rimetterà".

In conclusione ci viene spontaneamente da pensare: "Ma con questi soldi pubblici non si potevano pagare tutti i supplenti temporanei rimasti senza stipendi arretrati in prossimità delle festività natalizie?" 
Noi vorremmo però pensare in positivo e siamo convinti che andrà così: Nessun supplente sarà penalizzato per un errore evidente della Pubblica Amministrazione, né sulle tasse, né sulla modalità di recupero delle somme erogate per sbaglio. 
Probabilmente gli uffici periferici sono sotto organico, non adeguatamente attrezzati di risorse umane per l'accorpamento INPS- INPDAP e per tutti i provvedimenti della Fornero.
Ma la cosa che in tutta questa storia risalta è la seguente: Una medaglia al valor civile andrebbe a questi colleghi supplenti della Scuola che non ricevono regolarmente lo stipendio, il TFR, l'Aspi e che dignitosamente si preoccupano quando ricevono soldi in più del dovuto e che vogliono restituirli e... quasi non ci dormono la notte. 
Tutta un'altra etica rispetto ai politici che comprano ostriche, champagne e slip colorati con i soldi pubblici!
Gruppo Fb Supplenti della Scuola per la qualità e dignità del lavoro

mercoledì 11 dicembre 2013

Il Natale dei supplenti si decide domani al MIUR. Possibili denunce penali

Entro le ore 14 di venerdi 13 dicembre le segreterie degli istituti scolastici dovranno caricare i dati degli stipendi dei supplenti ai fini dell'"emissione speciale accessori dicembre 2013" del Ministero dell'Economia e Finanze prevista per quella data.
Fin qui sembrerebbe che tutto stia filando liscio e che basti soltanto la trasmissione dei dati da parte delle segreterie scolastiche entro i termini stabiliti.
Invece non è così. Numerose segreterie su tutto il territorio italiano lamentano di non poter procedere all'inserimento degli stipendi perchè "gli importi necessari sul Sicoge" (Sistema informatico di contabilità e gestione economica) o non ci sono proprio, oppure sono insufficienti per la copertura di tutti i contratti di supplenza stipulati nei mesi scorsi.
Saranno probabilmente centinaia le mail di sollecito giunte in queste ultime settimane agli indirizzi di posta elettronica dei dirigenti Elisabetta Davoli e Marco Ugo Filisetti dell'Ufficio VII del Ministero di viale Trastevere.
Ma rimangono da questo momento solo 36 ore di tempo per sbloccare la situazione e assegnare i fondi necessari alle scuole "sul capitolo 1230 del Piano di Riparto".
Se i dirigenti del Miur non daranno risposte concrete alle segreterie scolastiche entro la giornata di domani o, al massimo, entro venerdi mattina, per gran parte dei supplenti temporanei si prospetterà un bruttissimo Natale, all'insegna di forti disagi.

Il gruppo dei Supplenti della scuola per la qualità e dignità del lavoro, che nel frattempo è riuscito ad ottenere la collaborazione di un'equipe di 4 avvocati, valuterà assieme a loro nei prossimi giorni, se esistono gli estremi per una o più denunce penali nei confronti delle autorità scolastiche o ministeriali.

Infatti ci sono istituti fermi nei pagamenti degli stipendi al mese di maggio come l'Istituto Comprensivo "Plinio il Vecchio" di Bacoli (Na) oppure agli stipendi di maggio e giugno come l'Istituto Comprensivo 11 di Bologna. La stessa cosa la Direzione didattica di Dalmine (Bg).
Tanti i docenti e personale Ata che aspettano ottobre e/o novembre dalle seguenti scuole:
I.C. Boccea 590 di Roma, Istituto Prampolini di Latina, Istituto Comprensivo G. Salvemini di Torino, Istituto Luciano Manara di Milano, Liceo scientifico Meucci di Milazzo, L'IPSIA Trani di Salerno, Istituto Comprensivo di Bernalda (Mt), Istituto Gherardi di Lugo (Ravenna), Scuola Primaria di Lipari, Liceo linguistico di Modena, Istituto Domenico Berti di Torino, IIS Giovanni Falcone di Pozzuoli, Liceo Fermi di Nuoro, Istituto Borgo Val di  Taro (Parma), Liceo Agnoletti di Sesto Fiorentino, I. C. Giovanni XXIII di Buccinasco

Sul gruppo dei Supplenti della scuola per la qualità e dignità del lavoro" giungono ogni giorno testimonianze drammatiche tra le quali ne trascriviamo solo una, quella dell'insegnante Erminia:
 "Sto facendo una supplenza al circolo didattico Archimede di Rozzano. Ho iniziato il 26 settembre. Ad ottobre mi hanno pagato i 5 giorni di settembre e poi il nulla! In segreteria mi dicono che il MIUR non ha assegnato i soldi e la scuola non ha fondi. 
Sono siciliana e sono venuta a Milano x lavorare, ma come posso vivere senza soldi? Tra affitto e tutto il resto ho finito i risparmi che avevo da parte. E' una vergogna!"



Gruppo Fb Supplenti della Scuola per la qualità e dignità del lavoro