Visualizzazioni totali

lunedì 30 dicembre 2013

I supplenti brevi si vestiranno di nero al rientro a scuola il 7 gennaio

Gli iscritti del gruppo fb dei "Supplenti della Scuola per la qualità e dignità del lavoro" ritorneranno al lavoro il 7 gennaio vestendosi di nero. I supplenti sia quelli in servizio che quelli non in servizio posteranno sul loro profilo la foto in vestito nero con la scritta "Solidarietà ai supplenti senza stipendio"
Un "Nero" che vuole essere colore di indignazione e di rivendicazione dei diritti per quanto è successo alla vigilia di Natale: Un comunicato del Miur, firmato Elisabetta Davoli, annunciava alle scuole l'imminente caricamento dei fondi per la trasmissione degli stipendi al Ministero dell'economia. 
Il 27 dicembre, secondo il Miur, sarebbe stata la data utile per le segreterie per inserire i dati necessari all'emissione speciale di NoiPA. 
Il Tesoro, probabilmente, avrebbe così dovuto pagare i primi giorni di gennaio gli stipendi di settembre e/o ottobre e/o novembre, ai tanti supplenti temporanei non ancora retribuiti per il loro servizio prestato.
Qualche ora dopo, il termine per le segreterie scolastiche è stato prolungato ad oggi 30 dicembre 2013.
L'amara sorpresa per i tanti Direttori scolastici e assistenti amministrativi ritornati in servizio è stata quella di trovare i piani di riparto azzerati e quindi, sostanzialmente, constatare che l'annuncio fatto dal competente ufficio del Ministero dell'Istruzione è stato una sorta di "pesce d'aprile".
Interpellati da un sindacato, i due ministeri si sono rimbalzati la palla delle responsabilità adducendo motivi tecnici e di bilancio alla base del mancato coordinamento nella tempistica dei procedimenti annunciati.

Con il loro vestito nero del 7 gennaio, i supplenti avanzano al Ministro Saccomanni e al Ministro Carrozza la seguente proposta: pagare entro e non oltre la metà di gennaio tutti gli stipendi arretrati (settembre, ottobre e novembre 2013) e procedere entro il 23 gennaio al pagamento della mensilità di dicembre 2013.
Una proposta ragionevole e di buon senso che lanciamo attraverso questo blog e che diffondiamo sulla rete.
Riteniamo che i due Ministeri Economia e Istruzione, di concerto con le scuole, possano garantire a tutti i supplenti temporanei, nessuno escluso, il pagamento delle supplenze nel mese successivo a quello lavorato, e cioè il 23 di ogni mese. 
Per una tale organizzazione e coordinamento tra uffici siamo certi che occorra soltanto la volontà politica dei Ministri Saccomanni e Carrozza e dei Direttori Generali dei relativi ministeri.
Tanto si richiede nell'attesa del nuovo sistema automatico di trasmissione dei dati stipendiali Scuole-MEF, previsto per il 1° settembre 2014 che dovrebbe risolvere definitivamente il problema dei ritardi.

E con l'annuncio di questa iniziativa e proposta, cogliamo l'occasione per augurare Buon Anno all'Ufficio Programmazione Bilancio, agli operatori del Numero Verde di NoiPA, alle redazioni delle testate che hanno spesso ospitato e diffuso i nostri interventi, in particolare Orizzonte Scuola, Tecnica della Scuola, Aetnanet, Reset Italia, Leggo e alle altre agenzie di stampa.

Domenico Ciardulli, Anna Maria Collu, Gabriella Pesapane, Margherita Esposito, Simone Pinci, Michela Calbi, Natalia Testa, Silvia Baldisserotto, Giulia Ughetto, Antonio Casaburo, Jane Bennet, Chiara Zotti, Nicoletta Molica, Anna Tobia, Maria Rosaria Martena, Manuela Mazzanti, Silvia Bravin, Anna Rita, Rossana Tringali, Giulia Danese, Caterina Napoli, Clara Pisati, Angela Betti, Loredana La Torre, Oreste Pianese, Daniela Foco, Ivana Galanti, Rosamaria Spina, Michela Malusa, Rosaria Totaro, Mary Elia, Francesca Quintavalli, Maria Luisa Gennuso, Rossana Bucci, Fuz Evy, Antonino Gattuso, Davide Racca, Gabriella Imbrogiani, Lucia Simone, Valeria Pilone, Enrica Venturelli, Elisa Di Meo, Rosita Colasanto, Lucia Celentano, Laura Tarabotti, Anna Dema, Beatrice Morello, Paolo Moreno, Cecilia Pazienti, Tiziana Campisi, Valentina Pirro, Katia Bimbi, Sabrina Casu, Marcello Nobili, Tiziana Cogliandro, Lorella Melchiorre, Manuela Bellizzi, Sara Benedettini, Alessandra Nobile, Maria Gabriella Probo

1376 iscritti tra docenti, assistenti amministrativi e collaboratori scolastici di tutta Italia

domenica 29 dicembre 2013

Un articolo sulla Scuola di Silvia Vegetti Finzi...



Sperando di fare cosa gradita, proponiamo ai membri del gruppo "Supplenti della Scuola per la qualità e dignità del lavoro", e ai simpatizzanti del blog, la lettura di questa riflessione della psicologa Silvia Vegetti Finzi  (Biografia) che compare oggi  29 dicembre 2013 sul Corriere della Sera (inserto).


I RAGAZZI E LA SFIDA DELLA RESPONSABILITA'

Marco non ha mai fatto pace con la scuola. Per lusi star seduto nel banco è unma tortura assurda, una camicia di forza cui opporsi in ogni modo, dimenandosi, disturbando i compagni, facendo il pagliaccio. Che bello far ridere tutti! Gentitori e insegnanti reagiscono rimpallandosi la responsabilità. Per gli uni l'insegnamento è troppo noioso, per gli altri la famiglia di Marco troppo sbilanciata. Al padre assende corrisponde una presenza materna dilagante e oppressiva.  Il duello tra casa e scuola esonera il bambino dall'assumere le proprie responsabilità. Nella sua testa l'insuccesso scolastico riguarda gli adulti, è un problema loro. E questi, finchè dura la scuola dell'obbligo, cercano di minimizzare, di reagire cambiando istituto o sperando che, con l'età, le cose si aggiustino. Ma alle superiori può accadere che, da problema marginale, l'insuccesso scolastico di Marco si trasformi in fallimento esistenziale. Il presiden manda a chiamare i genitori (di solito si presenta solo la madre) ed espone il problema: il ragazzo non ce la fa. Non si tratta di rimediare a qualche brutto voto, ma proprio di un fallimento strutturale. A questo punto occorre chiedersi "perchè", individuare le cause per trovare le risposte. Ma la responsabilità, evitata prima, si presenta ora come senso di colpa, come se al fallimento del figlio corrispondesse quello dei genitori. Così inteso, il fallimento viene vissuto come una catastrofe anzichè come un momento di crisi, come una riconrsa che consente di saltare più avanti e più in là. Molto diverso l'atteggiamento assunto dai genitori e dagli insegnanti anglosassoni che considerano l'andar male a scuola una crisi che si può e si deve superare, anche scegliendo un corso di studi più pragmatico e più breve. Che cosa provoca questo divario? Il fatto che spesso da noi la funzione materna - caratterizzatya dal contenere, comprendere, giustificare - non è temperata da quella paterna, cui compete invece distinguere, separare sostenere le dinamiche di autonomia e indipendenza dei figli. L'amore parentale, se non viene governato da una strategia evolutiva, diviene adesivo, confusivo, paralizzante. Solo chiedendo ai ragazzi di assumere progressivamente le loro responsabilità potremo renderli capaci di gestire un eventuale fallimento, inserendolo in una prospettiva di vita mobile e complessa, dove si può vincere e perdere, cadere e rialzarsi perchè si è consapevoli che le esperienze, adeguatamente elaborate, costituiscono l'unica, vera scuola di vita.

giovedì 19 dicembre 2013

Stipendi ai supplenti: Il MIUR ha scritto oggi alle Scuole....

Questo è il testo della lettera che è stata inviata a molte segreterie scolastiche dall'Ufficio VII del Ministero dell'Istruzione:

Nota prot. n. 9775 del 18 dicembre 2013
All’Istituzione scolastiica <CODICE MECCANOGRAFICO>
Al revisore dei conti in rappresentanza MIUR

E p.c. all’U.S.R. competente per territorio  LORO SEDI

Si comunica l’ assegnazione a codesta scuola di € <IMPORTO> al Lordo dipendente per il finanziamento delle prestazioni rese sino al 31 dicembre 2013 in forza dei “contratti” per supplenza breve e saltuaria inseriti al sistema informativo SIDI come rilevati alla data del 15 dicembre 2013.
La somma indicata integra la quota base per supplenze brevi e saltuarie già assegnata in conto competenza per l’anno 2013 con la nota 8110 del 17 dicembre 2012 relativa alle istruzioni per il Programma Annuale 2013 integrata dalla nota 6348 del 17 settembre 2013 e successive integrazioni.
La somma come sopra assegnata sarà erogata a gennaio p.v. mediante caricamento sul sistema SICOGE e sul POS ( Punto Ordinante di Spesa) di codesta scuola.Con successivo apposito avviso si darà comunicazione dell’erogazione con l’indicazione del capitolo e piano gestionale.
Si rammenta che gli oneri riflessi saranno liquidati dal MEF-NoiPA direttamente e dunque codesta istituzione scolastica dovrà liquidare i compensi al personale al Lordo Dipendente.
IL DIRETTORE GENERALE
Marco Ugo Filisetti
N.B.: Si coglie l’occasione per ricordare che affinché il fabbisogno per spese di supplenze venga correttamente rilevato dall’ufficio scrivente è necessario che la scuola trasmetta i contatti registrati attraverso il SIDI. Per la verifica dello stato dei contratti trasmessi si consulti la funzione Assunzioni (Gestione Corrente)/Gestione Flussi MEF del SIDI e si interroghi lo Stato di Avanzamento Trasmissioni.
I contratti correttamente trasmessi, e rilevati da questo ufficio, sono quelli che alla data dello scarico dati, riportavano nella colonna Stato Contratto Rispetto a SPT i seguenti valori:
VALIDATO PER D.L. 95/2012 – per contratti a decorrere dal 1 gennaio 2013
Non soggetto a trattazione SPT – per contratti a cavallo tra l’A.F. 2012 e l’A.F.2013
---------------------------------------------------------------
Preso atto di questa nota ministeriale il gruppo  fb "Supplenti della Scuola per la Qualità e Dignità del Lavoro"   chiede che si proceda a sanare entro il 31 dicembre le inadempienze più gravi relative a quelle scuole che si trovano in notevole ritardo nell'erogazione delle mensilità di settembre ottobre e novembre.

sabato 14 dicembre 2013

Pasticcio ASPI: L'INPS paga la disoccupazione ai supplenti che lavorano...

Il MIUR non assegna tutti i fondi necessari per pagare i supplenti che rimangono senza stipendio a Natale, Alcuni uffici ex INPDAP impiegano anche 9 mesi per liquidare il TFR, Uffici INPS che ritardano a pagare l'Aspi e miniaspi ai disoccupati e uffici INPS che accreditano generosamente l'indennità di disoccupazione a supplenti che hanno un contratto di lavoro in essere.
Cosa sta succedendo nel mondo della Scuola e della Previdenza? L'Inps vuole soccorrere i precari per il ritardo negli stipendi? Oppure, cosa più probabile, questa riforma previdenziale che ha dato vita all'ASPI ha mandato in Tilt il sistema di comunicazione tra Scuole, Centri per l'Impiego e gli Uffici periferici dell'Istituto di Previdenza? Verrebbe da dire "che pasticciaccio questa benedetta ASPI!".

Partiamo con un esempio: l'insegnante Concetta sul Gruppo facebook dei "Supplenti della Scuola per la qualità e dignità del lavoro" scrive quanto segue:
"Buonasera a tutti i colleghi, volevo un aiuto da qualcuno di voi, continuo a ricevere l'indennità di disoccupazione dall'Inps, nonostante le varie comunicazioni, tramite posta certificata, numero verde, modello , ecc...Ho appena richiamato il n. verde e l'operatore si è stupito di tutte le comunicazioni da me fatte. Vi chiedo come mi devo comportare, oltre che andare alla sede di competenza? Ma la scuola non comunica la presa di servizio? Grazie per l'aiuto"

Le fa eco Rosamaria, insegnante di Scuola dell'Infanzia: "Anch'io sono nelle tue stesse condizioni.."

Le fa eco Rosita, collaboratrice scolastica:
"io ci sono passata ... nonostante le mie tempestive comunicazioni all'inps, mi sono state accreditate somme che non mi spettavano. Io sono andata personalmente nella sede di competenza e ho fatto un sollecito. Dopo un mesetto mi è arrivato un bollettino per effettuare il rimborso delle somme in eccesso percepite ( potevo anche dilazionarle), ... ciao e armati di santa pazienza !!!!"

E così si viene a sapere di altri supplenti che i casi sono tanti e qui non li trascriviamo tutti....

Interpellato, l'avvocato che collabora con il gruppo dei supplenti ha espresso il seguente parere:
"mi permetto di intervenire dicendole che..... l'istituto recupererà le somme quando si avvedrà dell'indebita prestazione. le somme in ogni caso non potranno essere gravate da interessi (previsti solo quando l'indebito sia stato determinato da un comportamento doloso dell'interessato, ma non è il suo caso), quindi le consiglio di tenerli in banca fin quando l'Inps non opererà la trattenuta. il credito dell'Inps è soggetto ad ordinaria prescrizione decennale, per cui se non dovesse recuperarli nei prossimi dieci anni potrà serenamente considerarlo un dono della previdenza.

Potrebbe però rimanere un problema dal punto di vista fiscale che si ritorce contro il supplente? Un vero e proprio groviglio sul reddito come rileva Giorgia, assistente amministrativa:
"Intanto il dipendente riceve l'indennità e dovrà dichiararla nel prossimo 730 o Unico, essendo considerato un provento soggetto all'irpef, e sarà soggetta anche a conguaglio fiscale ed aumenterà, quindi, la progressione dell'aliquota. In pratica, il dipendente pagherà tra pochi mesi un conguaglio per soldi che ha ricevuto e che sicuramente dovrà rimborsare.. Se non avrà un rapporto di lavoro su cui l'inps potrà rivalersi (con trattenuta stipendiale) avrà un bollettino postale con cui provvedere al versamento…. e l'Irpef versata? Non so se sono stata chiara ma la mia sensazione è che in ogni caso il dipendente ci rimetterà".

In conclusione ci viene spontaneamente da pensare: "Ma con questi soldi pubblici non si potevano pagare tutti i supplenti temporanei rimasti senza stipendi arretrati in prossimità delle festività natalizie?" 
Noi vorremmo però pensare in positivo e siamo convinti che andrà così: Nessun supplente sarà penalizzato per un errore evidente della Pubblica Amministrazione, né sulle tasse, né sulla modalità di recupero delle somme erogate per sbaglio. 
Probabilmente gli uffici periferici sono sotto organico, non adeguatamente attrezzati di risorse umane per l'accorpamento INPS- INPDAP e per tutti i provvedimenti della Fornero.
Ma la cosa che in tutta questa storia risalta è la seguente: Una medaglia al valor civile andrebbe a questi colleghi supplenti della Scuola che non ricevono regolarmente lo stipendio, il TFR, l'Aspi e che dignitosamente si preoccupano quando ricevono soldi in più del dovuto e che vogliono restituirli e... quasi non ci dormono la notte. 
Tutta un'altra etica rispetto ai politici che comprano ostriche, champagne e slip colorati con i soldi pubblici!
Gruppo Fb Supplenti della Scuola per la qualità e dignità del lavoro

mercoledì 11 dicembre 2013

Il Natale dei supplenti si decide domani al MIUR. Possibili denunce penali

Entro le ore 14 di venerdi 13 dicembre le segreterie degli istituti scolastici dovranno caricare i dati degli stipendi dei supplenti ai fini dell'"emissione speciale accessori dicembre 2013" del Ministero dell'Economia e Finanze prevista per quella data.
Fin qui sembrerebbe che tutto stia filando liscio e che basti soltanto la trasmissione dei dati da parte delle segreterie scolastiche entro i termini stabiliti.
Invece non è così. Numerose segreterie su tutto il territorio italiano lamentano di non poter procedere all'inserimento degli stipendi perchè "gli importi necessari sul Sicoge" (Sistema informatico di contabilità e gestione economica) o non ci sono proprio, oppure sono insufficienti per la copertura di tutti i contratti di supplenza stipulati nei mesi scorsi.
Saranno probabilmente centinaia le mail di sollecito giunte in queste ultime settimane agli indirizzi di posta elettronica dei dirigenti Elisabetta Davoli e Marco Ugo Filisetti dell'Ufficio VII del Ministero di viale Trastevere.
Ma rimangono da questo momento solo 36 ore di tempo per sbloccare la situazione e assegnare i fondi necessari alle scuole "sul capitolo 1230 del Piano di Riparto".
Se i dirigenti del Miur non daranno risposte concrete alle segreterie scolastiche entro la giornata di domani o, al massimo, entro venerdi mattina, per gran parte dei supplenti temporanei si prospetterà un bruttissimo Natale, all'insegna di forti disagi.

Il gruppo dei Supplenti della scuola per la qualità e dignità del lavoro, che nel frattempo è riuscito ad ottenere la collaborazione di un'equipe di 4 avvocati, valuterà assieme a loro nei prossimi giorni, se esistono gli estremi per una o più denunce penali nei confronti delle autorità scolastiche o ministeriali.

Infatti ci sono istituti fermi nei pagamenti degli stipendi al mese di maggio come l'Istituto Comprensivo "Plinio il Vecchio" di Bacoli (Na) oppure agli stipendi di maggio e giugno come l'Istituto Comprensivo 11 di Bologna. La stessa cosa la Direzione didattica di Dalmine (Bg).
Tanti i docenti e personale Ata che aspettano ottobre e/o novembre dalle seguenti scuole:
I.C. Boccea 590 di Roma, Istituto Prampolini di Latina, Istituto Comprensivo G. Salvemini di Torino, Istituto Luciano Manara di Milano, Liceo scientifico Meucci di Milazzo, L'IPSIA Trani di Salerno, Istituto Comprensivo di Bernalda (Mt), Istituto Gherardi di Lugo (Ravenna), Scuola Primaria di Lipari, Liceo linguistico di Modena, Istituto Domenico Berti di Torino, IIS Giovanni Falcone di Pozzuoli, Liceo Fermi di Nuoro, Istituto Borgo Val di  Taro (Parma), Liceo Agnoletti di Sesto Fiorentino, I. C. Giovanni XXIII di Buccinasco

Sul gruppo dei Supplenti della scuola per la qualità e dignità del lavoro" giungono ogni giorno testimonianze drammatiche tra le quali ne trascriviamo solo una, quella dell'insegnante Erminia:
 "Sto facendo una supplenza al circolo didattico Archimede di Rozzano. Ho iniziato il 26 settembre. Ad ottobre mi hanno pagato i 5 giorni di settembre e poi il nulla! In segreteria mi dicono che il MIUR non ha assegnato i soldi e la scuola non ha fondi. 
Sono siciliana e sono venuta a Milano x lavorare, ma come posso vivere senza soldi? Tra affitto e tutto il resto ho finito i risparmi che avevo da parte. E' una vergogna!"



Gruppo Fb Supplenti della Scuola per la qualità e dignità del lavoro

venerdì 6 dicembre 2013

Una società sciapa e infelice in cerca di connettività... 47° Rapporto Censis 2013

Le "Considerazioni generali» sulla situazione sociale del Paese"


Roma, 6 dicembre 2013 - Una sospensione da «reinfetazione». Oggi la società ha bisogno e voglia di tornare a respirare per reagire a due fattori che hanno caratterizzato l'anno. Il primo fattore è lo stato di sospensione da «reinfetazione» dei soggetti politici, delle associazioni di rappresentanza, delle forze sociali nelle responsabilità del Presidente della Repubblica. Ma la reinfetazione, in nome del valore della stabilità, riduce la liberazione delle energie vitali e implica il sottrarsi alle proprie responsabilità dei soggetti che, a diverso titolo e con differenti funzioni, dovrebbero concorrere allo sviluppo, che è sempre un processo di molti. Il secondo fattore è la scelta implicita e ambigua di «drammatizzare la crisi per gestire la crisi» da parte della classe dirigente, che tende a ricercare la sua legittimazione nell'impegno a dare stabilità al sistema partendo da annunci drammatici, decreti salvifici e complicate manovre. Nel progressivo vuoto di classe politica e di leadership collettiva, i soggetti della vita quotidiana rischiano di restare in una condizione di incertezza senza prospettive di élite.

Il crollo non c'è. Il crollo atteso da molti non c'è stato. Negli anni della crisi abbiamo avuto il dominio di un solo processo, che ha impegnato ogni soggetto economico e sociale: la sopravvivenza. C'è stata la reazione di adattamento continuato (spesso il puro galleggiamento) delle imprese e delle famiglie. Abbiamo fatto tesoro di ciò che restava nella cultura collettiva dei valori acquisiti nello sviluppo passato (lo «scheletro contadino», l'imprenditorialità artigiana, l'internazionalizzazione su base mercantile), abbiamo fatto conto sulla capacità collettiva di riorientare i propri comportamenti (misura, sobrietà, autocontrollo), abbiamo sviluppato la propensione a riposizionare gli interessi (nelle strategie aziendali come in quelle familiari).

Una società sciapa e infelice. Quale realtà sociale abbiamo di fronte dopo la sopravvivenza? Oggi siamo una società più «sciapa»: senza fermento, circola troppa accidia, furbizia generalizzata, disabitudine al lavoro, immoralismo diffuso, crescente evasione fiscale, disinteresse per le tematiche di governo del sistema, passiva accettazione della impressiva comunicazione di massa. E siamo «malcontenti», quasi infelici, perché viviamo un grande, inatteso ampliamento delle diseguaglianze sociali. Si è rotto il «grande lago della cetomedizzazione», storico perno della agiatezza e della coesione sociale. Troppa gente non cresce, ma declina nella scala sociale. Da ciò nasce uno scontento rancoroso, che non viene da motivi identitari, ma dalla crisi delle precedenti collocazioni sociali di individui e ceti.

Dov'è oggi il «sale alchemico»? Quel fervore che ha fatto da «sale alchemico» ai tanti mondi vitali che hanno operato come motori dello sviluppo degli ultimi decenni si intravede, tuttavia, nella lenta emersione di processi e soggetti di sviluppo che consentirebbero di andare oltre la sopravvivenza. Si registra una sempre più attiva responsabilità imprenditoriale femminile (nell'agroalimentare, nel turismo, nel terziario di relazione), l'iniziativa degli stranieri, la presa in carico di impulsi imprenditoriali da parte del territorio, la dinamicità delle centinaia di migliaia di italiani che studiano e/o lavorano all'estero (sono più di un milione le famiglie che hanno almeno un proprio componente in tale condizione) e che possono contribuire al formarsi di una Italia attiva nella grande platea della globalizzazione.

Nuove energie e responsabilità in due ambiti: revisione del welfare e economia digitale. Ci sono poi due grandi ambiti che consentirebbero l'apertura di nuovi spazi imprenditoriali e di nuove occasioni occupazionali. Il primo è il processo di radicale revisione del welfare: crescono il welfare privato (il ricorso alla spesa «di tasca propria» e/o alla copertura assicurativa), il welfare comunitario (attraverso la spesa degli enti locali, il volontariato, la socializzazione delle singole realtà del territorio), il welfare aziendale, il welfare associativo (con il ritorno a logiche mutualistiche e la responsabilizzazione delle associazioni di categoria). Il secondo ambito è quello della economia digitale: dalle reti infrastrutturali di nuova generazione al commercio elettronico, dalla elaborazione intelligente di grandi masse di dati agli applicativi basati sulla localizzazione geografica, dallo sviluppo degli strumenti digitali ai servizi innovativi di comunicazione, alla crescita massiccia di giovani «artigiani digitali».

In cerca di connettività. Il filo rosso che può fare da nuovo motore dello sviluppo è la connettività (non banalmente la connessione tecnica) fra i soggetti coinvolti in questi processi. È vero che restiamo una società caratterizzata da individualismo, egoismo particolaristico, resistenza a mettere insieme esistenze e obiettivi, gusto per la contrapposizione emotiva, scarsa immedesimazione nell'interesse collettivo e nelle istituzioni. Eppure la crisi antropologica prodotta da queste propensioni sembra aver raggiunto il suo apice ed è destinata a un progressivo superamento. Oggi le istituzioni non possono fare connettività, perché sono autoreferenziali, avvitate su se stesse, condizionate dagli interessi delle categorie, avulse dalle dinamiche che dovrebbero regolare, pericolosamente politicizzate, con il conseguente declino della terzietà necessaria per gestire la dimensione intermedia fra potere e popolo. E la connettività non può lievitare nemmeno nella dimensione politica, che è più propensa all'enfasi della mobilitazione che al paziente lavoro di discernimento e mediazione necessario per fare connettività, scivolando di conseguenza verso l'antagonismo, la personalizzazione del potere, la vocazione maggioritaria, la strumentalizzazione delle istituzioni, la prigionia decisionale in logiche semplificate e rigide (dalla selva dei decreti legge all'uso continuato dei voti di fiducia). Se istituzioni e politica non sembrano in grado di valorizzarla, la spinta alla connettività sarà in orizzontale, nei vari sottosistemi della vita collettiva. A riprova del fatto che questa società, se lasciata al suo respiro più spontaneo, produce frutti più positivi di quanto si pensi. Sarebbe cosa buona e giusta fargli «tirar fuori il fiato». (Comunicato stampa del Censis)

lunedì 2 dicembre 2013

Scuola e prospettive di riforma, cosa bolle in pentola?

In Germania il ciclo dei tre gradi di scuola si è accorciato da 13 a 12 anni. In sostanza medie più liceo sono stati ridotti da 9 a 8 anni.
In Francia la sula dell'obbligo dura 11 anni ( 5 di elementari, 4 di medie, 2 di liceo).
Chi vuole fare l'Università deve fare un anno in più di liceo e superare un esame di maturità.
In Inghilterra cominciano un anno prima, cioè a 5 anni, ma le loro scuole elementari (lower school) durano un anno in più (6 anni).
A 11 anni passano alla upper school, divisa in 3 anni di scuola media e due di liceo, alla fine dei quali  c'è un esame che conclude la scuola del'obbligo (a 16 anni) Seguono due anni di specializzazione pre-universitaria dove si studiano solo 3-4 materie, e che si concludono a 18 anni. Infine
U.S.A: 12 anni di scuola dell'obbligo divisi tra elementari (5), medie (3) e liceo (4) ma l'ordinamento federale è molto poco vincolante.

QUALI RIFORME IN ITALIA?
Da tempo si parla di riforma del ciclo di studi e di eventuale riduzione di un anno di elementari o di liceo.
Riportiamo di seguito due posizioni: quella del rettore Alberto De Toni e di Raffaele Mantegazza, docente di Pedagogia generale e sociale alla Bicocca

De Toni: Se si arrivasse a ridurre il liceo a 4 anni gli insegnanti in esubero potrebbero utilmente essere chiamati a insegnare negli Its, gli Istituti tecnici superiori ad alta specializzazione tecnologica, creati con la riforma Gelmini e partiti tra gli stenti (formano non più di 5mila studenti) e senza fondi, che invece avrebbero bisogno di moltiplicare i posti per i ragazzi.

Mantegazza: "Manca una scuola della preadolescenza che che aiuti i teenager a elaborare il periodo dagli 11-12 anni ai 15-16 anni. Caricare su un tredicenne (e sui suoi genitori) il peso della scelta del proprio destino è sbagliato: come si fa, a quell'età, a scegliere il liceo coreutico o sportivo?" L'idea è dunque quella di un primo ciclo di cinque o sei anni, poi quattro anni di media unica con latino per tutti "perchè aiuta a ragionare e  imparare l'italiano" Infine i tre anni di superiori: "Penso ad un modello flessibile in cui si fanno delle ore di scuola, degli stage in azienda, magari anche un mese all'estero e si comincia anche a frequentare l'università"
(Fonte Gianna Fregonara e Orsola Riva, Corriere della Sera)
Elaborazione e sintesi a cura di
Gruppo Supplenti della Scuola per la qualità e dignità del Lavoro

lunedì 18 novembre 2013

La vergogna degli stipendi mancati ai supplenti viaggia oggi sulla carta stampata

Oggi 11 novembre, il nostro gruppo facebook e la battaglia dei supplenti che non ricevono regolarmente lo stipendio sono stati menzionati sul quotidiano a tiratura nazionale "LEGGO".
La giornalista Lorena Loiacono ha descritto la gravità della situazione: 

Aggiungi didascalia
LA VERGOGNA DELLE SUPPLENZE BREVI: GLI INSEGNANTI NON RICEVONO LO STIPENDIO

Oltre al danno, la beffa. Non solo lavorano da anni su convocazione dell'ultimo minuto, coprendo cattedre vuote per supplenze brevi, ma restano anche senza stipendio da mesi.
Se non addirittura da anni. Accade a Roma così come a Torino, Verona, Milano e Napoli.
Ovunque, a macchia di leopardo. Perché le supplenze brevi vengono retribuite direttamente dalle singole scuole e quindi dipendono dalla disponibilità economica del momento, spesso pari
a zero o giù di lì. E allora ecco che «continuano le segnalazioni – denuncia la Flc Cgil - di fondi non sufficienti per i supplenti, nonostante l'annunciata emissione speciale per il 15 novembre per pagare gli arretrati ».
E allora, per dar voce al disagio dilagante, su facebook è nato il gruppo “Supplenti della Scuola per la qualità e dignità del lavoro”. C'è Lorenzo da Bologna che deve ancora percepire lo stipendio di maggio e giugno scorsi, Manuela della provincia di Nuoro senza retribuzioni di luglio e agosto, Paolo da Napoli senza maggio e Francesca di Cosenza senza giugno. Dalla provincia di Brescia mancano gli arretrati di settembre, da quella di Bergamo sono saltati maggio e giugno e d quella di Torino manca ancora parte dello stipendio di novembre 2012. Stessa situazione accaduta a Ladispoli, in provincia di Roma, dove l'allarme parla addirittura di mancati pagamenti di settembre, ottobre e novembre 2012.
Un problema annoso, ancora più critico quest'anno per motivi tecnici del portale del Miur: la Flc Cgil parla infatti di «indisponibilità all'accesso del portale NoiPa per le retribuzioni e   al funzionamento del sistema che talvolta non permette l'autorizzazione al pagamento ». Ma dal gruppo Noi Dsga delle segreterie, in risposta a una  sindacalista Cisl che gli attribuiva la responsabilità di non inserire tempestivamente i dati, spiegano: «I soldi vengono erogati dal ministero in ritardo o non ci vengono erogati affatto». 
INTERVISTA CGIL«Dal Miur fondi col contagocce» 
Perché le scuole non pagano gli stipendi ai supplenti? «Perché i soldi dal Miur arrivano con il contagocce. Non è possibile neanche fare una stima di quanti ad oggi, sono senza stipendi da mesi: dipende dalla condizione delle singole scuole».
Come si risolve questo problema? «E' necessario che anche la retribuzione dei supplenti venga erogata dal Tesoro, come accade per i docenti di ruolo. Altrimenti i soldi si intrecciano con le altre risorse. E poi a subirne le conseguenze sono i precari, come sempre».
Intanto che si può fare?
«Chiedere il pagamento immediato delle retribuzioni, affronteremo questo tema al prossimo tavolo sulle questioni retributive del 21 novembre prossimo al Miur».
(Lorena Loiacono)

mercoledì 13 novembre 2013

Ritardi degli stipendi a supplenti: I Dsga replicano alla sindacalista della Cisl

Nel resoconto dell'assemblea del 12 novembre a Roma, fatto su questo blog e ripreso in parte da Orizzonte Scuola, sono state riportate le dichiarazioni di una rappresentante del sindacato Cisl, la quale ha attribuito alle segreterie scolastiche la responsabilità del ritardo degli stipendi ai supplenti.
I direttori amministrativi autorganizzati nel gruppo facebook "Noi Dsga" sono indignati per le affermazioni della sindacalista e stanno riflettendo su come organizzare una protesta.
Citiamo alcuni passaggi significativi dal loro gruppo. Anche in questo caso, riteniamo sia doveroso e giusto dare voce alla loro posizione.
Siamo ben consapevoli, come supplenti, che le gravi disfunzioni del sistema del "cedolino unico" partono dal livello politico e dall'alta dirigenza ministeriale. Ci auguriamo che sempre più i Dsga ed il personale di ruolo della Scuola possano unirsi ai supplenti. Possano cioè sentire come ferita aperta comune  la lesione dei diritti costituzionali di coloro che non hanno forza contrattuale e rappresentanza (insegnanti, collaboratori scolastici e assistenti amministrativi delle varie graduatorie di precariato).
Ricordiamo in proposito che molti ancora devono ricevere stipendi del passato anno scolastico e molti non hanno prospettive certe sullo stipendio di settembre, ottobre e novembre 2013.

Ecco alcuni passaggi che esprimono la legittima indignazione dei DSGA:

Alessandro:
propongo agli amministratori del gruppo di chiedere a quel blog di pubblicare una nostra lettera aperta di risposta: "Spettabile Rosetta Mazziotta, siamo operatori che lavorano nelle segreterie di decine di scuole sparse in tutta Italia, e possiamo dimostrarle, dati alla mano, che abbiamo sempre provveduto ad inserire e perfezionare i contratti dei supplenti brevi piú che tempestivamente, rispettando tutti i tempi e le istruzioni ricevute dal ministero. Ció nonostante, i fondi necessari al pagamento delle supplenze non ci vengono erogati affatto o vengono erogati con enorme ritardo dal ministero, oppure sono spesso insufficienti. Esigiamo pertanto che lei pubblichi urgentemente una smentita delle sue gravi affermazioni, evidentemente nate dall'ignoranza e dalla disinformazione sulla realtà delle supplenze brevi, e si scusi con il personale di segreteria delle scuole, incolpevolmente costretto a subire le lamentele dei supplenti lasciati privi di stipendio dal ministero e non certo dalla scuola".

Filomena:
Supplenti di maggio e giugno che saranno pagati a dicembre: ho sempre cercato di spiegare, meglio che potevo, una situazione assurda e i docenti sono stati molto pazienti e comprensivi: lo Stato che ci dovrebbe ringraziare ci dimensiona, ci utilizza, ci seppellisce di adempimenti...

Antonello:
"Sarebbe bello una sorta di protesta di questo tipo: spedire alla sede sindacale della sig.ra Rosetta, tutte le stampe di indisponibilità del SIDI o del SICOGE, a mano a mano che si prova e si riprova, con due righe accompagnatorie dove si evidenza la non responsabilità dell'Istituzione Scolastica in merito ai pagamenti degli stipendi e con preghiera di pubblicazione nell'albo del loro sindacato. Come una sorta di MIGLIAIA di lettere aperte da pubblicare. E, per conoscenza, ai docenti dell'Istituzione Scolastica.

Michele:
bella roba, questo dà per l'ennesima volta la misura di quanto i sindacati siano tali e quali al Miur, ossia avulsi e distaccati dalla realtà operativa del concreto e giornaliero lavoro nelle Segreterie delle scuole, le uniche che hanno veramente il "polso" della situazione ma che nessuno interpella mai

Meriterebbero attenzione tutti gli altri commenti ma ci fermiamo qui. Speriamo che il tavolo tecnico, ministeriale previsto nei prossimi giorni sul sistema di pagamento ai supplenti, dica una parola chiara e definitiva sulla soluzione del problema.
Altrettanto speriamo che la solidarietà e l'unione tra chi opera nel mondo della Scuola a qualsiasi titolo e in qualsiasi profilo sia sempre più concreta, depurata da particolarismi corporativi.

Gruppo facebook "Supplenti della Scuola per la Qualità e Dignità del Lavoro"
 (1100 iscritti tra assistenti amministrativi docenti collaboratori  scolastici di ogni parte d'Italia) 

martedì 12 novembre 2013

Ritardi degli stipendi ai supplenti: Cgil, Cisl e Uil divisi sulle cause

In premessa facciamo un breve report dell'Assemblea sindacale unitaria tenuta a Roma da FlcCgil, UilScuola e Cisl Scuola. L'assemblea si sarebbe dovuta tenere presso l'Itis Galilei che proprio allora veniva occupato dagli studenti.
Per questo motivo si è deciso di spostare il luogo dell'incontro al vicino Istituto Newton di via Manzoni.
La partecipazione è stata massiccia. All'ordine del giorno c'era la mobilitazione unitaria nelle scuole, con lo sciopero previsto per domani di un'ora all'inizio delle lezioni, e nelle piazze con due manifestazioni della Scuola e del Pubblico Impiego. Una si svolgerà domani mattina e la prossima sabato 30 novembre.
I sindacati contestano la legge di stabilità 2014 del Governo Letta che introduce una pesante penalizzazione a danno del personale della Scuola con il blocco dei contratti, degli scatti di anzianità e dell'indennità di vacanza contrattuale. Inoltre la piattaforma unitaria dei sindacati confederali rivendica un piano pluriennale di investimenti con la stabilizzazione del personale su tutti i posti disponibili e vacanti e le assunzioni programmate nel triennio.
E' una grossa novità la ritrovata convergenza dei 3 sindacati nell'opposizione al Governo il quale, secondo
Occupazione Itis Galilei 12 novembre ore 8.30
le stesse organizzazioni sindacali, vorrebbe un rinnovo contrattuale della Scuola soltanto per gli aspetti normativi e non per quelli economici. Nel corso dell'assemblea vi sono stati vari interventi critici nei confronti delle Organizzazioni sindacali sia da parte di docenti di ruolo, sia da parte di precari storici. Oggetto delle critiche erano le modalità dello sciopero, le "sconfitte" sindacali sulle questioni salariali e sulle assunzioni.
Inoltre un gruppo autoorganizzato del Coordinamento Scuole di Roma, interno alla Cgil, ha contestato la conduzione dell'assemblea chiedendo di poter mettere ai voti una mozione di indirizzo. Tra i punti sollevati dai contestatori anche l'abolizione del finanziamento alle scuole private.

SUI RITARDI DI PAGAMENTO A DANNO DEI SUPPLENTI
Fatta questo sintetico report, vogliamo informare tutti i supplenti su come hanno risposto alla nostra domanda i tre rappresentati sindacali: Massimo Albisetti della UilScuola, Rosetta Mazziotta della CislScuola e Walter Conte della FlcCgil.
Dobbiamo, per completezza di cronaca, aggiungere che avremmo voluto registrare in video le risposte e mandarle su youtube a disposizione di tutti voi, ma nessuno dei tre sindacalisti ci ha permesso di fare la ripresa audiovideo.
E' per noi incomprensibile un fatto del genere.
Forse qualcosa si potrebbe capire da come hanno risposto?

Abbiamo chiesto di chi sarebbe, secondo i sindacati, la responsabilità dei continui ritardi nell'erogazione degli stipendi ai supplenti: 

Rosetta Mazziotta della Cisl Scuola ha risposto con molta nettezza: "i ritardi sarebbero interamente imputabili alle segreterie delle Scuole che non riescono ad inserire i contratti di lavoro dei supplenti e trasmetterli entro il 5 del mese.
 Si causerebbe così una sospensione di quello specifico pagamento che non è facile sbloccare il mese successivo perché il sistema poi non riconoscerebbe automaticamente il doppio impegno di spesa accumulato.
Secondo Walter Conte, rappresentante della Flc Cgil, invece, che ha fatto riferimento alle posizioni pubbliche espresse dalla Cgil sul sito, i ritardi nell'erogazione degli stipendi ai supplenti sarebbero interamente imputabili al Ministero dell'Istruzione che non assegnerebbe regolarmente alle scuole i fondi per pagare gli stipendi ai supplenti.

Secondo Massimo Albisetti della Uil Scuola, invece, le ragioni del ritardo sarebbero dovuti ad entrambi i fattori:  un po alle segreterie che hanno poco personale e molto lavoro e non sempre riescono ad operare in tempo utile e un po la responsabilità sarebbe anche del Miur.

Come potete ben constatare, i tre sindacati, che stanno puntando alla mobilitazione unitaria, hanno sull'argomento posizioni e visioni ben distinte e divergenti... e chissà che non sia questo il motivo per cui non ci hanno fatto riprendere in audiovideo le loro differenti risposte.

Davanti a questa situazione la nostra resistenza etica continua. Seguiremo l'evolversi della situazione relativa all'emissione speciale e ci attiveremo per far emergere "mediaticamente" le responsabilità caso per caso.


(Report a cura di Domenico Ciardulli)


mercoledì 6 novembre 2013

Insegnanti e ATA da tutta Italia che ci scrivono...

Dopo aver pubblicato le testimonianze di Lorenzo, insegnante di Bologna e di altre colleghe e colleghi, continuiamo a ricevere segnalazioni e sfoghi da tutta Italia. 
Riportiamo alcune testimonianze significative di docenti e ATA ricevute ieri:

"eccomi qua! supplente IRC, scuola primaria di Torino.l'anno scorso ho firmato 12 contratti che hanno coperto da settembre al termine delle lezioni, ho ricevuto lo stipendio il 27 di dicembre : settembre, ottobre e novembre. mi ha chiamato una dipendente del tesoro per dirmi che l'accredito di tredicesima di 1 euro non era uno scherzo...questione di aliquota...poi dicembre e gennaio sono arrivati a marzo, marzo e aprile a maggio, febbraio e giugno ad agosto. ora supplisco sempre la stessa persona, ho iniziato il 9 settembre e non ho ancora ricevuto uno stipendio.e quando chiedo informazioni, non fa differenza se a rispondermi è la segretaria o la tesoreria, o entrambi, non capisco mai qual'è il problema reale, mai quale sarà la soluzione.scrivo nella profonda indecisione su cosa sentire e pensare: devo sentirmi meno sola e meno trattata da scema, data la lunga lista di commenti e condivisioni qui, o ci prendono solo tutti per il culo?
ho 31 anni,una laurea in filosofia e ora sono alla specialistica di scienze religiose.
è un brutto mondo quello in cui ti devi sentire privilegiato perchè lavori, anche se non ti pagano, perchè ti dici, quei soldi prima o poi arriveranno, mentre molti miei amici stanno a casa. o lavorano con contratti peggiori.
mi piace il mio lavoro, tanto, ma non si può trattare un lavoratore come un volontario. e lo stress delle bollette, dell'affitto, delle utenze, dell'università, di tutte le scadenze che non accettano che tu non possa non pagare, che tu non abbia i soldi, assorbono la voglia di entrare nelle classi tutti i giorni. con speranza infinita, ma pazienza in esaurimento..." 

__________________________________
"io sono in attesa degli stipendi di settembre ottobre e novembre 2012!!!! Istituto Comprensivo Ladispoli III di Ladispoli (Roma)"
_____________________________________________
".....è indecente e ingiusto che chi profonde il proprio impegno quotidianamente e con puntualità debba aspettare mesi e mesi per avere il proprio compenso! !Oltre il danno di essere precari si paga lo scotto di non essere retribuiti..... io farei vivere la condizione Ai presidi, al DSGA, al personale degli uffici scolastici e al ministro della P.I. la frustrazione di avere 40 anni fare debiti con familiari per pagare casa e bollette benzina e quant altro e magari sentirsi dire con estrema superficialità e strafottenza: "porti pazienza tanto prima o poi arrivano" .....si i soldi arriveranno ma ci dovrò pagare i debiti. ...imbecilli! Le scuole comunali pagano dopo un mese dalla supplenza e se l'incarico e lungo adeguano i pagamenti. ....in tutto ciò ho dovuto rinunciare alla disoccupazione (ASPI)....per cosa?...per il punteggio e per sentire le colleghe di RUOLO che mi dicono: "Non impegnarti più di tanto ....tanto per lo stipendio che ci danno non ne vale la pena".....non ho parole. .....sgomento e disgusto..."
___________________________________________________________
"Sono anche io in attesa degli stipendi di Maggio e Giugno dalla Direzione Didattica Carducci di Dalmine (BG)"
_______________________________________
Brescia, IC Bovezzo: incarico dal 12 settembre e ad oggi ancora nulla e in Segreteria mi hanno fatto capire che i tempi saranno lunghi... ahimé!



domenica 3 novembre 2013

Lorenzo, insegnante di Bologna, da maggio senza stipendio e senza disoccupazione



Lorenzo,  insegna come supplente presso l'Istituto Comprensivo 11 Beroaldo di Bologna. 
Sta lavorando gratis da mesi perchè l'istituto scolastico non ha ancora erogato gli stipendi di maggio, giugno e, di conseguenza, Lorenzo non ha avuto neanche il rimborso del 730.


Evidenziamo anche la situazione problematica di altri supplenti dei seguenti istituti:
IC  Giovanni XXIII di Buccinasco MI 
Istituto comprensivo 1 di Siniscola (Nu)
I.C. Gramsci di Bacoli (Na)
I.C. Pioltello Milano
Liceo scientifico 'F. Masci' di Chieti
Scuola Media Cavour di Catania
IIS Quasimodo-Serra Cosenza

Ecco alcuni commenti sconfortati nel gruppo :

Lorenzo 19 ottobre: "Questa assurda storia mi rende ancora più nervoso xkè in mezzo a quei 2 stipendi (maggio e giugno) dovevo avere l'accredito del Rimborso del 730 2013 (circa 850€uri), se entro novembre il mio sostituto d'imposta (la Scuola) non mi paga e non mi versa il rimborso del 730 dovrò fare un nuovo 730 e chiedere il Rimborso allo Stato che potrà trattenerlo da 6 mesi a 2 anni. 
Capisci xkè sono 2 volte incaxxto ?"
22 ottobre: "Diverse settimane fa la dott.ssa xxxx del Miur (contattata da Michela ) pare che si sia messa in contatto con l'IC e abbia assegnato loro i fondi, tutto questo è documentato da una comunicazione via mail tra DSGA e dott. xxxxx. Ho più volte girato questa mail a tutto il persoanale del Istituto Comprensivo ma nessuna risposta via mail ..., a parole sempre la solita cioè non ci sono fondi. Ora mi chiedo se la dottoressa del Miur ci ha preso in giro oppure la Dsga è incapace dii capitolare i fondi o di usare i software che le servono per sistemare i conti e il resto di sua competenza??? Enigma !! Anche se continuo a lavorare x lo stesso I.C. in cui chi sa ancora x quanti mesi dovrò lavorare gratis, a novembre passerò agli "ingredienti delle ricette" dei vari colleghi come Valeria di Foggia che hanno risolto. 
Ringraziando i miei fratelli che mi rateizzeranno i vari prestiti con il vero interessi 0 con TAEG e TAN a 0% vi auguro Buona notte !!"
23 ottobre: "rileggendo bene l'Emissione Speciale tra l'altro sarà solo per i nuovi contratti, quindi Michela domani chiedi anche questo. 
Io praticamente passo ogni giorno in segreteria e faccio battute e lancio frecciatine e lance ad alta voce anche quando passa il ....., la .... è un fantasma xkè entra ed esce dalle porte di emergenza, nessuno più vede la sua faccia da parecchi giorni
23 ottobre ""purtroppo sarà così forse, speriamo di no, gli arretrati li vedremo tra dicembre e gennaio 2015"

Michela 17 ottobre : "Mi sto preparando ad inviare una lettera di sollecito alla scuola per il mancato pagamento dello stipendio di marzo e maggio. Intanto vi chiedo se qualcuno l'ha già fatto, di inviarmi il modulo perchè on line ce ne sono tanti e non so quale scaricare; poi vi chiedo se secondo voi conviene portarla di persona o inviarla tramite Pec!Vi ringrazio. Intanto attendo la fine del mese nel caso si dovesse compiere il miracolo. Grazie grazie"

Mary 21 ottobre: "ciao io e le mie colleghe siamo nella vostra stessa situazione e stiamo pensando di chiamare striscia o le iene.... voi cosa ne dite? secondo me se lo si facesse in gruppo riusciremmo a far capire che è una situazione molto diffusa . lo stato non ci paga e siamo in tanti....
24 ottobre: oggi in preda alla disperazione ho contattato la mia collega Valeria Ammenti, coordinatrice della Federazione Gilda U. per la Lombardia che mi ha assicurato che farà presente ufficialmente la situazione alla dirigente domani in sede di contrattazione, la mia scuola è IC GIOVANNI XXIII di Buccinasco MI ma oggi ho saputo che l'altro IC della mia cittadina sta pagando anche le suplenze brevi cosi come quello della limitrofa Assago.... della serie queste cose succedono sempre alla stessa scuola da tre anni....spero di ottenere qualcosa, la coordinatrice mi ha proposto in altenativa di rivolgermi all'avvocato della Gilda"

Lorenzo, 1 novembre,: "Entro Natale diventerò ricco fra stipendi, Mini-Aspi, e Rimborsi dell'Ag. delle Entrate !! Buon Santi e Buon fine settimana a tutti noi Maltrattati dal Sistema" 

Manuela 29 ottobre: "vi spiego la mia situazione: contratto come supplente Ata in segreteria dell'Istituto comprensivo 1 di Siniscola. Ad oggi non ho ricevuto gli stipendi di luglio e agosto e la scuola non ha ancora i soldi per il mandato. So per certo che i contratti sono stati inoltrati perché abbiamo controllato con la segretaria quando ancora lavoravo. Ho fatto tutto quello che potevo:
- mandato pec dalla scuola ad agosto a xxxx e xxx del Miur per avere ragguagli sul mancato accredito alla scuola (nessuna risposta)
- chiamato la ragioneria provinciale che mi ha detto di chiamare alla regionale che mi ha detto di chiamare il miur.
- chiamo il miur (da agosto) e finalmente ad inizio Ottobre mi rispondono dalla segreteria di xxxxx. Il Dott. xxxx, gentilissimo aggiungo, si stupisce della cosa e mi dice che si informa sul mio caso. Mi chiama l'11 ottobre rassicurandomi che chi di dovere gli aveva assicurato che nel giro di qualche giorno sarebbero arrivati i soldi a scuola. 
- Data odierna: al segretario (che nel frattempo ha mandato altre mail all'omonima della ministra, ovviamente nessuna risposta) e a me la signora al centralino (che aggiungo già ad agosto mi aveva risposto non tanto gentilmente perché tentavo disperatamente di mettermi in contatto con qualcuno al miur) dice che ci sono gravi problemi con il Mef e che non ci sono i soldi! ..... Ditemi che fare perché non so più dove sbattere la testa.


Paolo 29 ottobre.....ins. supp. di IRC aspetto ancora il pagamenti di maggio dall'I.C. Gramsci di Bacoli (Na) nel frattempo accorpato all'IC Plinio il vecchio,Bacoli 2...dicono di aver fatto richiesta dei fondi ,ma ancora non sono stati assegnati....mah?...

Antonello 29 ottobre: "Chiamo la scuola (Alba Adriatica per lo stipendio di Giugno )e mi dicono che il tesoro non manda i soldi , poi mi dicono che mandano i dati per lo stipendio e il.tesoro lo.rimanda in dietro. Qui si sta giocando a soldatini ma noi alla fine.siamo solo numeri e nient'altro. Intanto noi lavoriamo a nostre spese, fin quando possiamo, poi?"

Angela : Aspetto gli stipendi di Maggio e Giugno dal Liceo scientifico 'F. Masci' di Chieti..... toc toc!

Silvia : aspetto la retribuzione per la mensilità di Giugno dalla Scuola media Cavour di Catania

Francesca 3 novembre: "Aspetto lo stipendio di Giugno e le ferie da IIS Quasimodo Serra Cosenza"

Maya:  "I.C. Pioltello Milano..... toc toc"


Supplenti della Scuola per la qualità e dignità del lavoro
Gruppo Facebook con oltre 1000 iscritti

venerdì 1 novembre 2013

Per noi Supplenti la "Lectio magistralis" di Alain Touraine sulla Resistenza etica...

Care e cari colleghe e colleghi del mondo della Scuola, oggi il nostro gruppo Facebook festeggia doppiamente: la Festa del 1° novembre ma, soprattutto, la Festa dei 1000 iscritti.
Un traguardo raggiunto oggi, proprio come avevamo previsto!
Il gruppo "Supplenti della Scuola per la qualità è dignità del lavoro" rimane unico nel suo genere perché ambisce a superare gli steccati corporativi basati sul ruolo e intende riunire in maniera solidale i vari profili dei supplenti sulla tutela dei diritti e sulla qualità del lavoro in un'atmosfera di mutua collaborazione.
Tanto ci ha gratificato la miriade di riconoscimenti, parole di gratitudine, la condivisione di stati d'animo che hanno finalmente fatto superare a molti di noi quella sensazione di solitudine e d'impotenza di fronte alla compressione quotidiana dei diritti, di fronte alla selvaggia burocrazia ministeriale e ai continui rimpalli di responsabilità.
In tanti siamo riusciti a testimoniare apertamente le nostre difficoltà i ritardi e le inadempienze dei vari istituti e degli uffici della ragioneria territoriale. In molti abbiamo superato il timore illogico delle ritorsioni.
I Comunicati Stampa, il prezioso supporto mediatico di  "Orizzontescuola" "Aetnanet" e altre testate online ci hanno fatto crescere.
Ma soprattutto è cresciuto nel nostro gruppo il cosiddetto "Empowerment" individuale, la consapevolezza che si possa intervenire efficacemente, anche da soli nella propria realtà lavorativa, e insieme con il gruppo, per risolvere situazioni ingiuste di lesione dei diritti che procurano sofferenza.
Festeggiamo questa giornata con la riflessione che segue, gustando le parole di un sociologo ottuagenario che sembra riferirsi anche a noi e alle motivazioni per le quali oggi stiamo qui in MILLE.

"SIAMO TUTTI SOLI COME ATTORI DI UN TEATRO VUOTO"
"Siamo tutti soli come attori in un teatro vuoto", lo scrive il sociologo francese Alain Touraine, 88 anni, nel suo ultimo saggio.
A beneficio dei colleghi che quotidianamente si trovano a fronteggiare situazioni ingiuste di lesione dei propri diritti, riportiamo il punto di vista di Touraine, maturato dopo cinquanta anni di ricerche sociali ed espresso in una recente intervista rilasciata al giornalista Fabio Gambaro de "La Repubblica":

 "A partire dagli anni Sessanta abbiamo assistito al progressivo declino del capitalismo industriale, dato che una parte sempre più importante dei capitali disponibili hanno smesso di avere una funzione economica. Ha prevalso il capitalismo finanziario e speculativo, che sottrae capitali agli investimenti produttivi. 
Questa trasformazione del capitalismo ha svuotato di senso tutte le categorie politico-sociali con cui eravamo abituati a pensare la società contemporanea. Siamo entrati così in un'epoca post-sociale... oggi tutte le categorie e le istituzioni sociali che ci aiutavano a pensare e costruire la società - Stato, nazione, democrazia, classe, famiglia - sono diventate inutilizzabili.... Occorre trovarne di nuove. In particolare interessandosi alle categorie del soggetto autocosciente. Nella società della riflessività il soggetto occupa una posizione centrale. In passato il sociale era fondato sull'idea della relazione all'altro, oggi occorre riconoscere la priorità della relazione a se stessi.. Essa è fondamentale creativa e dà un senso alla realtà.. Per questa strada, l'individuo può ridiventare un attore sociale. Non più passando dal sociale, dalla politica o dalla religione, ma passando da se stesso, in quanto soggetto... E quando si parla di soggetto si parla di diritti. La fine delle vecchie categorie ha lasciato il vuoto. Siamo come in un teatro dove il pubblico osserva una scena senza attori. Occorre che ogni singolo spettatore si faccia carico della scena rivolgendosi a se stesso e agli altri spettatori. E al centro della sua riflessione devono esserci i diritti fondamentali, perché i diritti costituiscono il sociale.. l'indignazione non basta. Oggi occorre ripartire dai diritti e dalla loro difesa, come già avviene in molte parti del mondo. E come fa il nuovo Papa che sembra adottare volentieri il vocabolario dell'etica. Hanna Harendt ha sottolineato il diritto di avere dei diritti. Io aggiungo che i diritti stanno al di sopra delle leggi. 
La questione dei diritti è fondamentale per ripensare la società, la libertà, l'uguaglianza, ma anche il diritto alla dignità che impedisce che il corpo umano possa essere venduto come una merce. 
La loro difesa ricrea dei legami sociali... la contrapposizione (tra etica e politica ndr) oggi è necessaria, dato che quella che chiamiamo "politica" è ormai un realtà molto degradata e travisata. Il carattere nobile dell'azione politica può rinascere solo dall'etica... Secondo me il solo scopo importante e nobile della politica è quello di favorire la nascita di nuovi attori sociali. E ciò non è possibile senza passare attraverso il soggetto e i suoi diritti. Solo così si ricrea il sociale.... Le istituzioni da sole, senza gli attori che le animano, non possono funzionare. Per questo occorre trasformare gli individui in soggetti capaci di essere degli attori postsociali. E' un compito urgente, perchè oggi le convinzioni democratiche mi sembrano sempre meno diffuse".

BUON 1° NOVEMBRE E BUON FINE SETTIMANA A TUTTE E TUTTI !


sabato 26 ottobre 2013

Il sogno dei supplenti pendolari: trovare l'amore in treno?

Gaetano Cappelli scrive oggi sul Corriere della Sera un breve racconto sugli "amori pendolari".

Aveva il cappottino e gli occhi nocciola, così in treno incontrai l'anima gemella.

Mi ero appena laureato e già mio padre s'era messo in testa di trovarmi un lavoro. Il guaio fu che ci riuscì subito Oh, solo una piccola supplenza in una scuola media a Battipaglia. 
D'altronde che potevo aspettarmi? Letterato io, preside lui. "Un mese per iniziare. Poi si vede" Mi strizzò l'occhio, "magari la collega s'aggrava". 
Fossi stato credente, dopo la prima settimana, sarei andato ogni giorno in chiesa ad accendere un cero perché, invece, guarisse al più presto. Il fatto è che avrei anche sopportato i trentadue scalmanati, oltretutto piuttosto maleolenti, che mi accoglievano in classe ogni mattina. Sarei pure passato sopra le ore che perdevo a spiegargli quando la "e" vuole l'accento e si usa il congiuntivo. Quello che proprio non reggevo era alzarmi all'alba la mattina. Pur essendo patente munito, facevo infatti parte di una delle poche famiglie italiane che aveva superato gli anni del boom perfettamente demotorizzata e mi toccava quindi prendere il treno e lì ascoltare i soliti discorsi, appunto, "da treno".
Il panorama femminile poi, al netto di qualche vamp su zeppe altissime, il trucco pesante e le calze a rete già alle sette di mattina, era scarso e poco seducente. Era pieno di maschi, invece. Parlavano di calcio per lo più, o di quello che avevano visto in tivvù; o se ne stavano taciturni, imbambolati, con lo sguardo fisso in avanti, sopraffatti dall'angoscia meridionale: i telefonini non li avevano ancora inventati. 
La faccenda peggiorò quando, dopo un luminoso ottobre, sprofondammo nel più cupo dei novembre. L'unico modo per sopravvivere fu munirsi di un walkman, e, con le mie cuffiette, isolarmi nel remoto mondo dei suoni.
Finchè un mattino, un raggio di sole venne a rischiarare la mia triste esistenza pendolare. Lei aveva un manto setoso di capelli e dei meravigliosi occhi nocciola, un abito a piccoli fiori che sporgeva dal cappottuccio di lanetta ciclamino e... essì delle bellissime gambe.
Che salisse proprio a Bella fu il primo segno del destino. L'altro, che tra i posti liberi scegliesse proprio quello di fronte al mio. Che nelle cuffie avessi Harold Budd, con la musica più romantica del mondo, il terzo. Quando poi vidi che squadernava Addio ma amata di Chandler, non ebbi dubbi.
Era lei, l'avevo finalmente trovata, la mia anima gemella! Almeno la seconda perchè ce ne avevo già una prima. Me ne restai, comunque, in paradiso fino a Eboli - dove com'è noto pure Cristo s'è fermato: figuriamoci se non quella madonna! 
E da quel giorno altro non aspettavo che di risalire in treno e mentre la locomotiva sferragliava tra le pozze di bruma della campagna e i nostri sguardi ogni tanto si incrociavano e il mio sfiorava le sue meravilliouse gambe, be', mi pareva che qualcosa unisse ormai le nostre anime di supplenti pendolari al di sopra di ogni umana miseria. 
Così non mi meraviglia affatto leggere oggi il risultato, che, a prima vista sembrerebbe esagerato, di quell'indagine del magazine Libreriamo che ci rivela come alla domanda su cosa vorrebbe accadesse durante il viaggio, ben la metà dei pendolari risponde: incontrare l'anima gemella, confermando così che, nonostante tutto, restiamo un popolo di sognatori.
Per i pochi poi che volessero sapere come finì con la mia anima gemella ferroviaria... ehm, purtroppo pure lei doveva già averne una. E, in un'infausta mattina, la vidi arrivare con questo tizio. Eccosì gli altri giorni. Scendeva a Eboli e sicuro non era un Cristo; più facile fosse un supplente pendolare anche lui. Ma questo non feci in tempo a saperlo perchè, intanto, la collega guarì ponendo fine a quel mio insopportabile strazio.
------------------------------------------------------------------------------------------------
Gaetano Cappelli è uno scrittore italiano nato a potenza nel 1954.
Nel 2008 ha vinto il "Premio Letterario Bigiaretti" di Matelica e il "Premio Speciale" dell’Università degli Studi di Camerino per il volume Storia controversa dell'inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo, e il "Premio John Fante" di Torricella Peligna per Parenti lontani. Nel 2009 il "Premio Hemingway" di Lignano Sabbiadoro con La vedova, il Santo e il segreto del Pacchero estremo.

lunedì 14 ottobre 2013

Una lettera per sollecitare ASPI andata a buon fine...

Gentili supplenti, questo testo inviato via fax alla sede territoriale dell'INPS, al relativo indirizzo mail, sia PEC sia ordinario,  ed inviato per conoscenza alla Direzione regionale e al Dipartimento funzione pubblica  (urp.dpf@funzionepubblica.it )   (Pec: protocollo_dfp@mailbox.governo.it) ha avuto un effetto immediato, con una telefonata di scuse da parte dell'ufficio interessato e la liquidazione della pratica ASPI:

Gentilissimi del Dipartimento Funzione Pubblica, vi rigiro questa email chiedendovi di farmi sapere come sia possibile che anche il Numero Verde dell'INPS si sia arreso nei confronti di INPS ufficio di xxxx, dopo diverse segnalazioni e un reclamo alla Direzione Regionale INPS. In fondo si tratta solo di dare un'informazione al cittadino sullo stato di una pratica.

SPETT. Responsabile INPS ufficio di  xxxx
Ufficio Prestazioni Sostegno al Reddito (ASPI)
SEDE via mail
Oggetto: Assegno sociale per l’Impiego periodo da xx a xx 2013. 

Io sottoscritto,  ho presentato domanda di ASPI in data xx giugno 2013 e ho inoltrato diversi solleciti.
Assieme agli operatori del Numero Verde INPS “803164”, abbiamo constatato l’assoluta incomprensibile silenzio dell’Inps “ufficio di xxxx”, sia rispetto alle domande fatte tramite “Inpsrisponde”, sia rispetto ai solleciti personali via PEC, sia  rispetto alle plurime segnalazioni degli operatori  del Numero Verde .  Nessuna risposta neanche dopo che il Numero Verde stesso ha girato il reclamo alla direzione regionale INPS.
Il disagio per questa situazione è totale anche da un punto di vista di mortificazione della dignità dei cittadini da parte di un’Amministrazione dello Stato che appare sorda e mummificata.
Prima di dover interessare un legale e/o presentare esposti per capire il motivo di questa mancanza di attenzione e di qualsiasi notizia sulla pratica in oggetto, faccio questo ulteriore tentativo via fax e via email sperando possa giungere nelle mani di un impiegato attento e sensibile ai diritti degli utenti.
Grazie e Saluti.

giovedì 26 settembre 2013

Personale ATA: Resa dei conti tra sindacati e Miur?

Erano alcune centinaia i collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici accorsi da varie parti della provincia di Roma per seguire l'assemblea sindacale della Flc Cgil che si è tenuta presso l'Istituto scolastico Duca degli Abruzzi di via Palestro a Roma.
L'esponente del sindacato che ha condotto l'assemblea ha raccontato il duro confronto e tentativo di conciliazione con il Miur sulle posizione economiche degli Ata, sui carichi di lavoro e sulle tabelle degli organici che non corrispondono più alla realtà delle scuole.
Dopo l'irrazionale dimensionamento degli istituti occorre rivedere con urgenza gli organici. E, secondo la Cgil, non basta la pezza messa con il ricorso all'organico di fatto fino al 30 giugno. 8000 posti di organico di fatto che vanno stabilizzati perchè il grosso del lavoro nelle segreterie inizia proprio il 30 giugno quando finiscono i contratti.
Concorsi per l'immissione in ruolo dei Dsga che non si fanno da 13 anni nonostante il nulla osta della Corte dei Conti.
Eccessivo accentramento di poteri dei dirigenti scolastici che spesso tendono a scavalcare la contrattazione. 
I criteri di regolamentazione dell'organizzazione del lavoro, degli orari e dei piani di lavoro nelle scuole e i criteri di assegnazione degli incarichi aggiuntivi, secondo la Flc Cgil, vanno condivisi con le rappresentanze sindacali. 
Un'organizzazione tecnologica che fa acqua da tutte le parti perchè i diversi enti dello Stato hanno software diversi e questa diversità non permette una condivisione esatta dei dati.

Il mansionario degli Ata non esiste più. E' rimasto un profilo d'area che va adeguato ai tempi.
Imposizioni da parte dei Presidi ai collaboratori scolastici di orari spezzati in barba al Contratto Collettivo nazionale. Leggi Brunetta che sono state applicate brutalmente sulla pelle dei lavoratori.
Una notizia positiva e inedita è stata data durante l'Assemblea: Il governo avrebbe preparato un emendamento secondo il quale le limitazioni finanziarie imposte dalla legge Tremonti non si applicherebbero alle posizioni economiche degli ATA.
Se da parte del Ministero dell'Istruzione  non arriveranno risposte soddisfacenti su tutti questi temi sopra descritti, la Flc Cgil aprirà una stagione di lotta.

Si sono poi susseguiti in sala interventi di collaboratori e assistenti amministrativi. Un elenco impressionante di situazioni paradossali. Ne citiamo alcune:
Un'assistente amministrativa dell'Istituto Diaz, retto dalla dirigente del Galilei, ha parlato di classi con 37 alunni (?) e di un carico di lavoro enorme con la questione dei buoni libro con file lunghissime di genitori che arrivano fino a fuori l'edificio scolastico. Pratiche che graverebbero su una sola Assistente.
Una collaboratrice scolastica dell'istituto Pascal accorpato con il Bernini che hanno circa 600 alunni ha parlato di imposizioni, tramite una circolare, a collaboratori, già sotto organico, di rilevamento quotidiano delle assenze degli alunni da riportare sul registro elettronico. 
Un'assistente amministrativa dell'Istituto Gioberti, precaria, ha detto che le è stato richiesto di fare le ricostruzioni di carriera nonostante non abbia mai avuto alcuna formazione sulla materia.
Ad Anzio nonostante la cessazione dei servizi di pulizia della ditta esterna i collaboratori scolastici che erano stati ridotti del 25% in funzione di quella ditta, sono rimasti gli stessi con una mole di lavoro insostenibile.
Noi vogliamo aggiungere per chi legge e per i responsabili di tutti i sindacati: Non dimenticate quanto è successo l'anno scorso dopo l'introduzione del cedolino unico e del passaggio al tesoro delle competenze stipendiali: 
I supplenti hanno sopportato un intero anno scolastico subendo lesioni di diritti costituzionali a  causa di ritardi, inadempienze  e disservizi burocratici. Con selvaggi rimpalli di responsabilità tra Scuole, Tesoro, Miur, Inps ecc.
Ci auguriamo che non ci si debba più districare, mese per mese, nel labirinto dei palazzi ministeriali.


report a cura di Domenico Ciardulli

venerdì 20 settembre 2013

Schegge di bestialità negli uffici dello Stato..

Natalia è una maestra della zona dei Castelli Romani che non ha ancora ricevuto gli stipendi di maggio e di giugno 2013 dalla Scuola elementare "Villa Sciarra" di Frascati e ci ha scritto sul gruppo facebook "Supplenti della Scuola per la qualità e dignità del lavoro" quanto segue: "chiamo il 06 5849.1 (Miur ndr) e la signora mi dice: "Ma se la Scuola non ha fondi e il Ministero anche, ma lei come può pretendere che le paghino gli stipendi scusi ??? Che vuole che le dica? E' inutile che chiama lo vuole capire???" 
Giustamente Natalia è rimasta senza parole e non ha potuto fare altro che condividere sul social network questa terrificante esperienza con i colleghi e le colleghe, ricevendo in risposta molta solidarietà.
Altre storie come quella di Ivana che non ha ricevuto nè la disoccupazione dall'Inps nè lo stipendio di aprile e maggio 2013 dall'Istituto tecnico Agrario di Sassari.
Oppure Michela che aspetta ancora la mensilità di marzo 2013. O addirittura c'è Simona, disperata, che aspetta la mensilità di novembre 2012 dall'Istituto Caio Plinio Secondo di Como.

Intanto vi sono molti uffici Inps (ad esempio Roma Aurelio) che dovrebbero dare una risposta sulle richieste di Aspi (Assegno sociale per l'Impiego, prima chiamata indennità di disoccupazione).
Ma accade che il servizio "INPSrisponde" non risponde, pur interpellato più volte: "la domanda è stata smistata alla sede di competenza" "nessuna risposta".
Supplenti che aspettano dal 14 giugno 2013 una prestazione di sostegno al reddito ma che al momento, a distanza di tre mesi dalla cessazione del lavoro, sono rimasti completamente ignorati dall'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

La fotografia schizofrenica di un'Italia che, da una parte, litiga sul governo e sugli equilibri dei partiti, mentre dall'altra c'è una quotidianità di persone laboriose completamente ignorate, se non addirittura derise, da una masnada di incompetenti che siedono in alcuni uffici dello Stato.

Chiediamo al Ministro del Lavoro che dia la sveglia sull'ASPI a tutti gli Uffici Inps, al Ministro dell'Economia  che cessi la telenovela tra Inps e Tesoro sui dati emens (per il calcolo dell'Aspi) e al Ministro del dell'Istruzione che siano immediatamente sbloccati i fondi per pagare le mensilità arretrate e le ferie non godute ai supplenti della Scuola.


Gruppo fb  "Supplenti della Scuola per la qualità e dignità del lavoro"



domenica 15 settembre 2013

Quando i presidi spadroneggiano sui collaboratori scolastici

Capita che ai collaboratori scolastici vengano richieste prestazioni alquanto originali. Leggiamo sul sito orizzonte scuola che alla collega Giuliana il dirigente scolastico abbia chiesto di prestare servizio in una chiesa per un concerto di Natale. Trasportare materiale e, il giorno dopo, pulizia della chiesa.
Ovviamente, a nostro avviso, sono richieste fuori della "grazia di Dio" perché, oltre a confliggere con le normative sulla sicurezza e oltre ad essere scoperta di assicurazione, questa imposizione del dirigente scolastico cozza con il Contratto Nazionale della Scuola.
Riportiamo di seguito i compiti del collaboratore scolastico:
“Area A
Esegue, nell’ambito di specifiche istruzioni e con responsabilità connessa alla corretta esecuzione del proprio lavoro, attività caratterizzata da procedure ben definite che richiedono preparazione non specialistica. E’ addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni, nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche e durante la ricreazione, e del pubblico; di pulizia dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi; di vigilanza sugli alunni, compresa l’ordinaria vigilanza e l’assistenza necessaria durante il pasto nelle mense scolastiche, di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici, di collaborazione con i docenti. Presta ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell’uscita da esse, nonché nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale anche con riferimento alle attività previste dall’art.47”. L’art. 47 prevede che i compiti del personale A.T.A. sono costituiti:
a) dalle attività e mansioni espressamente previste dall’area di appartenenza;
b) da incarichi specifici che, nei limiti delle disponibilità e nell’ambito dei profili professionali, comportano l’assunzione di responsabilità ulteriori, e dallo svolgimento di compiti di particolare responsabilità, rischio o disagio, necessari per la realizzazione del piano dell’offerta formativa, come descritto dal piano delle attività.
Commenta così la faccenda Paolo Pizzo di orizzontescuola:
"È utile altresì ricordare che già il precedente CCNL/2003 non riportava più alcune mansioni che erano previste dal CCNL/1999. Pertanto, solo quelle dell’attuale CCNL sono in vigore (sopra riportate). Ogni altra attività deve essere non solo prevista e retribuita, ma anche accettata dal personale perché appunto non obbligatoria.
Ogni incarico specifico non può infatti essere imposto. Mi pare inoltre che il “trasporto degli strumenti” e pulire la Chiesa non rientri nel tuo “profilo professionale”.

giovedì 12 settembre 2013

I supplenti della Scuola preparano un Dossier sulla "Malaburocrazia"

Un bollettino riassuntivo settimana per settimana. Ogni lunedì mattina ( a partire dal 23 settembre) sarà emesso dal Gruppo fb "Supplenti della Scuola per la qualità e dignità del lavoro" una nota stampa indirizzata all'opinione pubblica e alle Istituzioni.
Dalle segnalazioni che arriveranno giorno per giorno dagli iscritti al Gruppo che prestano servizio (o sono in attesa di incarico) in tutti gli istituti italiani verranno estrapolati i problemi e i disservizi più gravi.
Si costruirà così quotidianamente la nota settimanale e da esse, prima di Natale, si potrà confezionare un vero e proprio "dossier malaburocrazia" completo di tutte le questioni irrisolte nelle varie regioni italiane, negli uffici dei vari ministeri e nei singoli  istituti scolastici segnalati.
Il dossier sarà consegnato, assieme agli auguri di Buon Natale, al Presidente della Repubblica e al Ministro della Pubblica Istruzione.

Parte da oggi quindi l'invito ai circa 700 iscritti del gruppo (Ata e docenti) a dettagliare ogni problema con molta precisione indicando data, città, istituto o ufficio pubblico coinvolto nel disservizio e inadempienza.


mercoledì 11 settembre 2013

In tilt la posta certificata, le scuole nel caos. Disoccupazione bloccata per molti

"La Pagina web non è disponibile" questa schermata appare dopo aver inserito userid e password per accedere alla Posta certificata, il principale mezzo con il quale le scuole stanno facendo le convocazioni per incarichi a tempo determinato.
E' proprio in questi giorni e queste ore che stanno avvenendo numerose convocazioni, unica speranza di lavoro per tutti quei supplenti non ancora in posizione idonea per l'incarico diretto dall'Ufficio scolastico provinciale.
Riteniamo che da questo disservizio di un sistema di comunicazione pubblico, qualora non risolto tempestivamente, possa derivare un ulteriore danno grave, non solo per il buon funzionamento delle scuole, ma anche per le aspettative di diritto dei tanti precari in attesa di impiego.

Ci auguriamo che il Dipartimento Funzione Pubblica del Governo e le Organizzazioni Sindacali si siano accorte di quanto accade e si stiano tempestivamente adoperando per ripristinare le funzionalità del sistema.

Allo stesso modo confermiamo, da quanto emerge nel nostro Gruppo Fb, le inadempienze di molti uffici INPS (Ad es. Roma Ostia, Cosenza, Palermo, Bologna...) che non hanno ancora pagato l'indennità Aspi. Alcune risposte date dall'istituto di Previdenza attribuiscono la responsabilità al Tesoro o alle scuole.

Gruppo fb "Supplenti della Scuola per la qualità e dignità del lavoro"