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venerdì 2 febbraio 2018

STRESS LAVORO CORRELATO NELLE SCUOLE, NORME COMPLETAMENTE IGNORATE

Che il mestiere dell’insegnante e di buona parte del personale ATA sia sempre più difficile e pesante, anche sotto l’aspetto psicofisico, è ormai fuori dubbio, ma il fatto è che le norme esistenti che potrebbero in qualche modo tutelare chi lavora nella Scuola, non vengono neppure applicate, proprio come accade per quelle sullo stress lavoro correlato.
In Italia, il vigente quadro normativo, costituito dal d.lgs. 81/2008 e s.m.i., obbliga i datori di lavoro a valutare e gestire il rischio stress lavoro-correlato al pari di tutti gli altri rischi, in recepimento dei contenuti dell’Accordo europeo.
A tal proposito nel novembre del 2010 la Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro ha elaborato le indicazioni necessarie alla valutazione del rischio stress lavoro-correlato individuando un percorso metodologico che rappresenta il livello minimo di attuazione dell’obbligo.
L’obiettivo principale della valutazione del rischio stress lavoro-correlato concerne l’identificazione di eventuali criticità relative a quei fattori di Contenuto del lavoro (carico di lavoro, orario, pianificazione dei compiti, ecc.) e Contesto del lavoro (ruolo, autonomia decisionale, rapporti interpersonali, ecc.) presenti in ogni tipologia di organizzazione lavorativa.
Le norme quindi ci sono e vanno applicate.
E’ ora di prestare attenzione alla prevenzione dello Stress Lavoro Correlato (SLC) nelle scuole e alla relativa formazione. Il Decreto legislativo 81/08 èmdivenuto operativo il 1° gennaio 2011 ma tuttora gravemente disapplicato con tutte le conseguenze sulla qualità del servizio e la dignità delle persone.
Il ruolo delle RSU
In fatto di SLC va anche detto che trattandosi di materia relativa alla sicurezza nei luoghi di lavoro, la questione dovrebbe essere affrontata anche nel contratto integrativo di istituto; le RSU (ma anche il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza) possono intervenire sulla questione ed esigere che i dirigenti scolastici e i RSPP (Responsabili del Servizio di Prevenzione e protezione) assumano le iniziative necessarie per monitorare e prevenire il fenomeno.