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venerdì 17 novembre 2017

Guerra tra Ministeri. Il Mef boccia il Miur. Segreterie scolastiche nel caos?

"Si ritiene non possa condividersi l'orientamento secondo il quale, per la stipula dei
contratti a tempo determinato fino all'avente titolo, possa individuarsi anche il personale scolastico di ruolo"
Con questa "sentenza finale" contenuta nella circolare 202898 del 13 novembre 2017, il Ragioniere generale dello Stato sembra "bocciare" senza appello la nota  del Direttore Generale del Ministero dell'Istruzione del 22 settembre 2017.

Già in passato abbiamo assistito a mortificanti conflitti tra i due ministeri (vedi questo precedente) oppure tra MEF e INPS sull'ASPI (leggi qui) e già in passato abbiamo descritto i gravi danni collaterali subiti dai supplenti. 

Oggi assistiamo ad un altro conflitto interpretativo tra la Direzione generale del MIUR e il Ministero dell'Economia. Quest'ultimo tira in ballo la Corte dei Conti, sezioni Lombardia e Piemonte,  e pronunce dell'Aran per rigettare la richiesta del Miur di uniformare il comportamento delle Ragionerie territoriali sui visti ai contratti stipulati ex art. 59 del ccnl scuola.
Abbiamo appreso sui social che in alcune regioni i contratti sarebbero stati stipulati con data 30 giugno 2018 con "clausola di salvaguardia" e avrebbero ricevuto il visto della ragioneria territoriale. In altre si è rimasti in una fase interlocutoria in attesa di risposta gerarchica ai quesiti, in altre ancora, come a Roma, i contratti non avrebbero ottenuto il visto della Ragioneria. 

In questo contrasto tra due ministeri i sindacati protestano chiedendo al Ministero
dell''Istruzione di rispettare gli accordi presi i primi di settembre e culminati nella Nota del 22 settembre 2017.
I sindacati chiedono altresì di replicare con forza a questa azione di censura da parte del Mef che danneggerebbe, in primis, tutte le segreterie facendole piombare di nuovo nel caos del vuoto di personale con altre sfibranti convocazioni. (Un comunicato del segretario della Uil Scuola descrive bene la situazione).
Ma assieme alle segreterie il danno si rifletterebbe sui singoli lavoratori che si ritrovano sbattuti a destra e sinistra sulla base di direttive emanate e contraddette e, senza il visto delle ragionerie, rischiano di dover attendere la regolare retribuzione per mesi e di dover ricorrere ad onerose azioni legali.

Ci auguriamo che il Presidente del Consiglio e la Ministra dell'Istruzione intervengano celermente per sanare questo paradossale conflitto intragovernativo.