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venerdì 12 gennaio 2018

Test attitudinale per chi dirige le segreterie scolastiche

Molte segreterie sono rette da personale amministrativo facente funzioni di Dsga. 
Premesso che qualunque assistente amministrativo che accetta un incarico da Dsga merita solidarietà per la gravosità dei compiti e la delicatezza delle responsabilità cui è chiamato a farsi carico.
Ciò detto, occorre anche tenere conto che la segreteria scolastica è composta da altre persone che lavorano. 
L'organico degli amministrativi, in base al tipo di scuole, può variare da poche unità fino a due decine.
Il clima che si respira nelle segreterie è importantissimo visto il carico enorme di lavoro che è piombato dopo i tagli, dopo l'estensione di mansioni calate dalla "buona scuola" e dopo i divieti di sostituire gli assenti.
Chi dirige una segreteria deve sempre tenere presente che dirige un servizio pubblico e non una bottega privata. 
La segreteria scolastica non è la casa privata del Dsga, gli assistenti amministrativi sono dipendenti pubblici e non dipendenti a servizio privato.
L'eventuale stress e nervosismo legati all'accettazione di mansioni direttive superiori conferite dall'usp vanno elaborati e gestiti fuori dal lavoro, magari con sedute di yoga o tisane alla verbena.
La chiave per il buon funzionamento di un'istituzione scolastica sono, a nostro avviso, il rispetto e le modalità di relazione dei dirigenti e direttori con il personale scolastico, soprattutto con gli assistenti amministrativi senza i quali la scuola non sarebbe più un'istituzione.

Per questi motivi riteniamo opportuno e auspicabile che gli Uffici Scolastici, prima di conferire un incarico di reggenza come Dsga ad un assistente amministrativo, si accertino, tramite test e colloquio attitudinali, della idoneità a coordinare e gestire risorse umane.

In tutte le università il coordinamento dei servizi, il  management e la gestione e formazione di risorse umane è oggetto di faticosi e impegnativi corsi di studio.

Non c'è nulla di male che un assistente amministrativo temporaneamente sia promosso a direttore senza concorso ma serve una selezione.
Altrimenti, quando le persone nominate sono digiune delle elementari competenze nei rapporti umani si rischia di provocare seri danni sul microclima relazionale con ripercussioni sulla qualità del lavoro e del servizio.
Parametri di valutazione? Se, ad esempio, la prima cosa che dovessero fare è presentare le domande per inserire i propri figli e nipoti nelle graduatorie d'istituto.
Se, ad esempio, dividessero i buoni o i cattivi ata dalle regalìe natalizie o pasquali.
Se, ad esempio, dovessero disporre visite fiscali senza imparzialità, oppure non disporre mai visite fiscali per ignoranza o trascuratezza.
Se causassero danni all'erario per mancata conoscenza delle leggi e circolari, per mancate decurtazioni di stipendio ove previste.

Insomma il bene comune "Scuola" esige limiti ai comportamenti individualistici da parte di coloro che hanno in mano la qualità della vita lavorativa delle persone.

L'art. 97 della Costituzione che regola il buon andamento e l'imparzialità degli uffici pubblici si lega strettamente all'art. 2 della Costituzione che regola i diritti della personalità e a ogni altra prescrizione di legge che vieta forme di discriminazione e mobbing nei luoghi di lavoro.
Ci auguriamo con questa riflessione di aprire un dibattito che coinvolga viale Trastevere e e le competenti divisioni degli Uffici scolastici regionali.